Sabato 25 marzo il Museo Storico della Guerra, ospitato nel suggestivo Castello di Rovereto (TN), ha aperto le porte ai volontari wikipediani per una giornata all’insegna della conoscenza condivisa.
In mattinata i 30 partecipanti all’iniziativa, guidati dagli operatori museali, hanno visitato gli spazi del Castello e le collezioni del Museo fotografando le sale e gli oggetti in esposizione.
Più di 70 scatti sono stati caricati su Wikimedia Commons, il grande database multimediale connesso a Wikipedia: grazie all’impegno e alla passione dei volontari, le immagini del Castello e della collezione del Museo sono ora disponibili online e accessibili a chiunque in tutto il mondo. Inoltre, le fotografie potranno arricchire in futuro voci enciclopediche in tutte le lingue riguardanti la Grande Guerra o la città di Rovereto.
L’evento è proseguito nel pomeriggio con la premiazione della prima edizione di Wiki Loves Trentino, il concorso locale connesso a Wiki Loves Monuments che ha visto trionfare lo scatto di Ivano Igini “Barca in sosta”, realizzato presso l’area protetta del Lago d’Idro.
A seguire, si è tenuta una sessione di scrittura su Wikipedia (editathon), a cui hanno partecipato circa 20 volontari insieme agli addetti del Museo.
Il personale dell’istituzione è stato formato dai wikipediani più esperti e ha collaborato alla creazione e all’ampliamento di 19 articoli relativi al Museo e agli oggetti della collezione.
Alla maratona hanno partecipato anche due docenti e tre studenti delle scuole medie che si sono registrati su Wikipedia e per la prima volta hanno modificato le pagine dell’enciclopedia libera e lavorato su Wikidata.
Ci auguriamo che la collaborazione con il Museo – iniziata grazie all’impegno dei soci Wikimedia di Trentino Alto Adige Wiki, attivi a livello locale – proseguirà in futuro e ci consentirà di portare la storia e la memoria della Grande Guerra su Wikipedia e sui progetti fratelli Wikimedia.
Nell’immagine: Editathon al Museo storico italiano della guerra di Rovereto. Foto di gruppo in Piazza Podestà con il mortaio austro-ungarico Skoda da 30,5. Di Niccolò Caranti – opera propria, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons