Uno dei cinque pilastri di Wikipedia, ossia le linee guida fondamentali della grande enciclopedia online che tutti conosciamo, asserisce che “Wikipedia è libera”.
Noi italiani abbiamo un vantaggio rispetto agli anglofoni, dove “free” significa anche “gratuita”; tuttavia anche la parola “libera” ha più significati. Da un lato significa che chiunque può modificare i contenuti di Wikipedia – rispettando le regole che la comunità individua per la redazione delle voci – ma anche che tutte le informazioni pubblicate sull’enciclopedia possono essere riutilizzate dagli utenti per qualsiasi scopo, compresi quelli commerciali: in questo modo Wikipedia può essere davvero un bene comune, a cui tutti possono accedere e di cui tutti possono servirsi.
C’è però una condizione: se anziché prendere spunto dal testo decidete di utilizzare parte di una voce di Wikipedia (o l’intero testo!) in una pubblicazione o all’interno di un articolo bisogna rispettarne la licenza.
I contenuti dell’enciclopedia sono infatti rilasciati con una licenza libera, la CC-BY SA, che permette ogni riutilizzo dei testi a patto di esplicitare correttamente l’attribuzione (cioè citare gli autori) e distribuire l’opera derivata con la stessa licenza del testo di origine. Non si può scrivere “diritti riservati” su un testo tratto da una voce Wikipedia!.
Queste regole auree sono tanto semplici, quanto aggirate da chi visita e si serve dell’enciclopedia, compresi illustri utilizzatori delle voci Wikipedia come i giornalisti, che spesso consultano l’enciclopedia libera per raccogliere informazioni.
Non sono rari i casi in cui la comunità di volontari attiva sull’enciclopedia ha trovato su media grandi e piccoli dei testi copiati da Wikipedia o fotografie tratte da Wikimedia Commons senza la corretta attribuzione del contenuto.
Di fronte a queste situazioni c’è chi ha ignorato le richieste dei volontari wikipediani e chi le ha accolte, dimostrando di aver compreso il corretto funzionamento dell’enciclopedia e l’importanza delle sue linee guida.
Un caso positivo risale a pochi giorni fa, quando la comunità ha individuato una mancata attribuzione di contenuti a Wikipedia su un articolo pubblicato da La Stampa nella sua versione online, riguardante la chiusura della nota azienda dolciaria Pernigotti.
A seguito delle segnalazioni da parte della comunità, il quotidiano ha emendato l’articolo, eliminando la parte copiata e inserendo al suo posto il riferimento a Wikipedia.
In questo modo le due licenze – la CC-BY-NC-ND degli articoli del quotidiano piemontese e la CC-BY-SA dell’enciclopedia – possono convivere senza problemi; il lettore può avere inoltre un’idea ben precisa di chi ha raccolto ed elaborato le informazioni presenti nell’articolo: un elemento utile per il lettore che desideri verificare e approfondire i contenuti del pezzo.
Ricordatevi infatti che Wikipedia non è una Bibbia. Come suggeriamo di fare con tutti gli organi di informazione, i contenuti dell’enciclopedia libera vanno verificati con attenzione: talvolta all’interno delle voci Wikipedia vengono inserite asserzioni non supportate da fonti autorevoli, che sfuggono al controllo dei volontari attivi sull’enciclopedia; inoltre, le sue pagine dell’enciclopedia libera, essendo modificabili da chiunque, possono anche essere oggetto di vandalismi o uso improprio.
Fidarsi di Wikipedia è bene, perché l’enciclopedia libera contiene tantissime informazioni interessanti e fondate, ma verificare attentamente prima di citarla come fonte è meglio.
Nell’immagine: Leggendo il giornale sulla spiaggia di Grünau a Berlino. Foto dall’Archivio Federale Tedesco, CC-BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons