L’8 e il 9 novembre scorsi la comunità italofona di Wikidata si è ritrovata presso la Biblioteca “Dario Nobili” del CNR di Bologna per i Wikidata Days 2024, un evento per festeggiare il 12° compleanno di Wikidata con presentazioni, talk, laboratori e tanti momenti di scambio e discussione.
L’idea dell’evento è sorta nell’ambito del GWMAB – Gruppo Wikidata per Musei, Archivi e Biblioteche, prendendo spunto dalle giornate realizzate in Portogallo l’anno scorso. Grazie al sostegno di Wikimedia Italia, Wikimedia CH e del CNR di Bologna e all’organizzazione di Léa Lacroix, è stato possibile far conoscere i tanti progetti su Wikidata nati nel mondo GLAM alla più ampia comunità Wikidata, con un’attenzione particolare alle collaborazioni con gli altri progetti Wikimedia e con OpenStreetMap.
Wikidata e le biblioteche
Il programma dell’evento, curato da Camillo Pellizzari e Léa Lacroix, ha visto tra i temi principali quello delle collaborazioni tra Wikidata e le biblioteche accademiche. In Italia, e non solo, i bibliotecari sono infatti una parte importante della comunità, poiché i dati bibliografici (su autori, titoli, case editrici, luoghi di pubblicazione, classificazioni e soggetti) sono una porzione importante di Wikidata. I bibliotecari contribuiscono al progetto con la loro esperienza professionale e condividendo i dati dei cataloghi. Ma lo scambio è reciproco: la collaborazione con Wikidata permette infatti ai cataloghi delle biblioteche di connettersi agli altri dataset nella Linked Data cloud e di arricchirsi grazie ai collegamenti e allo scambio di dati, che costituiscono il punto di forza del formato LOD che è alla base di Wikidata.
Gli interventi dei Wikidata Days 2024
Un primo nucleo di interventi ha riguardato progetti di allineamento tra cataloghi e Wikidata.
Tra le esperienze presentate vi sono quelle del gruppo di lavoro del sistema bibliotecario dell’Università di Firenze, che da anni ha allestito una “wikistazione” per sostenere le collaborazioni tra l’ateneo e i progetti Wikimedia, e quella della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, finalizzata all’allineamento tra il Thesaurus del Nuovo Soggettario (ovvero i termini utilizzati per classificare i libri dal punto vista del contenuto) e l’ontologia di Wikidata, con un focus sui termini usati nell’ambito della fotografia.
Elena Ravelli di ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche) ha presentato il più recente progetto di collaborazione tra il catalogo SBN, il più grande catalogo collettivo nazionale a cui partecipano quasi 7000 biblioteche di ogni tipologia in tutte le regioni, e Wikidata, che ha permesso l’arricchimento di un primo campione di oltre 16mila autori grazie a dati biografici estratti da Wikidata.
All’authority control è stato dedicato anche l’intervento di Stefano Bargioni sull’esperienza della Biblioteca della Pontificia Università della Santa Croce di Roma, che adottando il software gestionale open source Koha ha potuto beneficiare della libertà di modificare l’applicativo e realizzare tool e gadget basati su Wikidata, disponibili sia per i catalogatori nell’interfaccia di catalogazione sia per gli utenti finali nell’OPAC.
Alessandro Marchetti ha presentato invece gli ultimi sviluppi in Italia e in Svizzera della riconciliazione con Wikidata degli autori di produzioni scientifiche, come sviluppo del progetto WikiCite, che ha dato modo di confrontare come differenti situazioni istituzionali influenzino anche le scelte nella produzione e nel trattamento dei dati.
Altri progetti hanno riguardato invece la strutturazione di dati per l’import in Wikidata, che consente di rendere un set di dati disponibile nel web, collegato ad altri e interrogabile tramite query SPARQL. In questa tipologia di progetti si possono collocare quelli relativi a Le riviste di biblioteconomia italiane in Wikidata, presentato da Alessandra Moi, Andrea Marchitelli e Carlo Bianchini e il progetto di import in Wikidata della Bibliografia italiana delle biblioteche, del libro e dell’informazione, presentato da Roberta Licitra, Cecilia Checchi e Carlo Bianchini.
Interrogare dati strutturati permette nuove ricerche e nuove scoperte, perché rende possibile collegare dati e fonti in modo nuovo: lo ha illustrato Alessio Ionna con l’intervento sulle Possibili applicazioni di Wikidata al fenomeno delle committenze artistiche: il Wikiproject Buonaccorsi, una ricerca in campo storico-artistico che trae vantaggio dalla strutturazione delle informazioni, disseminate in diverse fonti (fotografiche e documentali, digitali e cartacee), usando Wikidata come collettore di dati e collegamenti con Wikipedia e Wikimedia Commons.
Il progetto LibMovit. Studiosi, libri, idee in viaggio nell’Italia del XVIIIsecolosi basa su un recente strumento messo a disposizione della comunità, Wikibase Cloud, che permette di creare un’istanza di Wikibase dedicata a una specifica porzione di dati o ambito del sapere. Il progetto, che vede la collaborazione di ricercatori delle università di Pavia e Bologna, è dedicato a convertire in dati strutturati e quindi interrogabili le informazioni fornite dai viaggiatori stranieri nei testi sulle biblioteche italiane visitate.
Il ruolo di Wikidata come hub e collegamento (termini ricorrenti nelle presentazioni) tra progetti, database e discipline diversi è stato valorizzato anche grazie agli interventi sulle intersezioni tra dati geografici, mappe, OSM e Wikidata per la mappatura del patrimonio culturale (Ilaria di Cocco, Dati open per il patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna; Klaus Werner, Mappare il patrimonio culturale con OpenStreetMap e Wikidata).
Si è parlato anche degli ultimi sviluppi di Wikifunctions e Abstract Wikipedia (Luca Martinelli), di etica e femminismo dei dati (Valentina Bazzarin), di open data e open access in Svizzera (Ilario Valdelli), della qualità e completezza dei dati di Wikidata (Marco Montanari).
I laboratori
Nei laboratori sono stati approfonditi diversi aspetti pratici, quali l’organizzazione, pulizia dei dati e la riconciliazione mediante OpenRefine (Luca Martinelli); metodi di reperimento e sistemazione dei dati imprecisi o privi di riferimenti presenti in Wikidata (Camillo Pellizzari); le query SPARQL per estrarre e visualizzare i dati (Horcrux); le modalità di inserimento di dati geografici in Wikidata e l’importanza dei collegamenti tra Wikidata e OpenStreetMap (Alessio Melandri).
Il dettaglio dei contributi, le presentazioni e le registrazioni di tutti gli interventi in Sala centrale sono disponibili sulla pagina dell’evento, grazie all’ottimo supporto tecnico dello staff della Biblioteca “Dario Nobili” che ha riservato una straordinaria accoglienza ai partecipanti ai Wikidata Days.
Buon compleanno, Wikidata!
I Wikidata Days di Bologna si sono chiusi con la torta e gli auguri a Wikidata e nuovi appuntamenti per incontrarsi ancora: il 5-6 giugno 2025 si svolgerà infatti presso l’Università di Firenze un convegno suWikidata e la ricerca, organizzato da un comitato scientifico internazionale col sostegno di Wikimedia Italia e Università di Firenze.
È possibile aderire con proposte di paper, lighting talk e poster fino al 9 dicembre, a partire dalla pagina del convegno.
Wikidata Days in Svizzera
Wikimedia Svizzera, che ha contribuito all’evento, ha annunciato l’organizzazione dei prossimi Wikidata Days in Svizzera. L’evento si rivolgerà a bibliotecari, ricercatori e tecnici dell’informazione per analizzare il problema dell’eterogeneità dei sistemi di catalogazione.
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