Wiki Loves Monuments non è solo un concorso fotografico internazionale che mira a ritrarre in pose interessanti ed estetiche il bene scelto a soggetto ma è soprattutto uno “scatto civico”, cioè un’opera di valorizzazione “dal basso” del patrimonio culturale italiano. L’azione di fotografare acquista importanza soprattutto per il contesto preparatorio che sostiene lo scatto. Infatti chi partecipa all’iniziativa attinge da una lista di monumenti per i quali Wikimedia Italia ha chiesto preventivamente un’autorizzazione ai proprietari o gestori dei beni (in gran parte si tratta di amministrazioni pubbliche), a pubblicare su Wikimedia Commons le immagini degli stessi con licenza libera CC BY-SA.
Wiki Loves Monuments 2020 è stato al centro del convegno online organizzato da Wikimedia Italia il 25 settembre 2020 dal titolo: “Valorizzare il patrimonio culturale attraverso la fotografia in rete”. Esperti, rappresentanti dell’associazionismo e delle istituzioni pubbliche si sono confrontati per riflettere non solo sui contenuti del concorso ma anche sulle potenzialità della libera riproduzione digitale del bene culturale.
La fotografia trasmette l’attenzione verso il bene artistico e culturale in quanto la persona che fotografa esprime il desiderio di contribuire alla memoria collettiva preservandola nel tempo con un’immagine. In questo senso l’azione del fotografare diventa un gesto dalla forte valenza “civica”, che si può consolidare poi con l’utilizzo dell’immagine in una voce di Wikipedia.
La comprensione dell’assetto normativo attuale che regola la riproduzione dei beni culturali è essenziale per capire quali sono i limiti che impediscono al digitale di esprimere tutte le sue potenzialità. Nel convegno si è quindi affrontato il tema della libertà di panorama, intesa come libertà di riprendere per qualsiasi finalità qualunque opera d’arte e creativa esposta liberamente sulla pubblica via. Si tratta di una eccezione al diritto di autore e la recente Direttiva (UE) 2019/790 sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico, in questo ambito è stata un’occasione mancata di estendere la libertà di panorama in modo uniforme in tutta Europa.
Ciò è legato al concetto di libero riuso dell’immagine del bene culturale, che oggi trova un limite nel codice dei beni culturali, che all’art. 108 prevede la libera diffusione delle riproduzioni di beni culturali pubblici solo per fini diversi dal lucro. Questa è anche la ragione per cui Wikimedia Italia è chiamata ogni anno a chiedere agli enti pubblici di riferimento l’autorizzazione alla pubblicazione in rete con licenza libera delle immagini del concorso Wiki Loves Monuments. Il libero riuso rappresenta una straordinaria opportunità di sviluppo sia culturale sia economico nell’era digitale, che ha modificato profondamente le modalità di fruizione del bene culturale e artistico da parte del cittadino nel passaggio dalla cultura del free access a quella dell’open access.
In realtà musei, archivi e biblioteche pubblici potrebbero già rilasciare i contenuti digitali con licenza libera, senza necessità di operare alcuna modifica normativa; viceversa per permettere a chiunque di riutilizzare liberamente i propri scatti sarà necessario, come è emerso dal convegno, una puntuale modifica dell’art. 108 del codice dei beni culturali che potrebbe trovare appiglio nella ricezione dell’art. 14 della Direttiva (UE) 2019/790 sul copyright già richiamata.
Sul piano istituzionale l’attenzione è stata posta sulla complessità dello scenario di gestione del patrimonio artistico. Il MiBACT, presente al convegno, non manifesta contrarietà alle istanze del libero riuso, anche se rimangono da definire meglio e con attenzione i versanti e le modalità con cui esse potranno trovare effettivamente trovare realizzazione.
Il convegno è stata una importante occasione di dialogo tra vari punti di vista e si auspica che nel tempo, attraverso iniziative simili, si possa giungere a uno sguardo condiviso su questi temi, in modo tale da far diventare la fotografia una vera e propria prassi civica, utile a produrre, diffondere e soprattutto condividere sapere libero.
Maria Pia Dall’Armellina
Nell’immagine: Portico di San Luca a Bologna, di Vanni Lazzari Licenza CC BY SA via Wikimedia Commons