Creative Commons Italia ha lanciato nei mesi scorsi la proposta di creare un tavolo di lavoro con il governo italiano e con tutte le associazioni interessate, per discutere dell’importanza dell’open access e sviluppare nuove pratiche efficaci per la sua implementazione in Italia.
La proposta è presentata in dettaglio nella “Lettera aperta per la costituzione di un tavolo di lavoro per l’adozione di politiche nazionali di Open Access in materia di cultura, istruzione e ricerca” inviata ai rappresentanti del governo italiano e alla quale anche Wikimedia Italia ha aderito.
Nel documento – rilanciato nelle scorse settimane – si chiede la costituzione di un tavolo di lavoro interdisciplinare, con le associazioni firmatarie, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che coinvolga, trasversalmente il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, volto ad approfondire le potenzialità delle politiche di Open Access nelle sue diverse accezioni (Open Glam, Open Education e Open Science) e a definire un’area di intervento coordinata a livello nazionale.
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Superare i limiti alle immagini libere
Nella lettera si sottolinea che “molto ancora rimane da fare, soprattutto nel nostro Paese, affinché i cittadini possano rendere effettivo il loro diritto fondamentale di partecipare alla cultura e le istituzioni culturali possano perseguire fino in fondo la propria missione di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale”.
Ad oggi in Italia esistono infatti delle “limitazioni alla circolazione delle riproduzioni del nostro patrimonio culturale [che] sussistono anche quando i singoli beni che lo compongono non sono protetti dal diritto d’autore (pubblico dominio), in contrasto con le finalità e la ratio dell’art. 14 della Dir. 2019/790/UE sul diritto d’autore e i diritti connessi nel mercato unico digitale che, invece, rimuove qualsiasi privativa autoriale sulle immagini di opere delle arti visive, affinché si tramandi la memoria collettiva per far vivere le collezioni promuovendone lo studio e la ricerca, anche in presenza di un profilo commerciale.
Mentre la discussione sull’Open Access in Italia rimane aperta, nella lettera si sottolinea come: “Le immagini potrebbero essere una leva di sviluppo importante dal punto di vista culturale, sociale ed economico, ma anche un potente vettore di valorizzazione del nostro patrimonio”.
Risorse educative aperte
Oltre a ricordare l’importanza della Scienza Aperta, nella lettera e nella proposta del tavolo c’è anche spazio per le Risorse educative aperte (OER): un insieme di pratiche che servono a mettere a disposizione di tutti testi, immagini e video gratuiti, accessibili e riutilizzabili da chiunque per scopo didattico.
“L’uso, il riuso e la condivisione di risorse educative aperte e di pratiche che ne facilitino l’adozione sono una ricchezza da valorizzare per favorire la creazione e lo sviluppo dei materiali didattici anche nel nostro Paese. Così come già avviene in Europa e nel mondo, infatti, uno sforzo coordinato al fine di riutilizzare risorse già esistenti (e opportunamente rilasciate con licenze aperte) e di migliorare la qualità e le strategie di utilizzo può agevolare notevolmente i docenti e gli studenti, soprattutto se tale sforzo è supportato da approcci facilitati e strumenti messi a disposizione a livello centrale. Attualmente, infatti, non esiste una linea a livello nazionale che favorisca l’implementazione di politiche comuni in tale ambito e stimoli l’ideazione di soluzioni sempre più efficaci”.
Un’occasione per tutti
L’istituzione di un tavolo interdisciplinare sarebbe un’occasione per tutti (governo, istituzioni, associazioni, professionisti della cultura) per creare un terreno comune di discussione e incontro sui temi dell’Open Access, la cui importanza è ormai ampiamente riconosciuta a livello nazionale e per il cui sviluppo anche Wikimedia Italia si impegna nel nostro paese.
Oltre che da Creative Commons Italia e Wikimedia Italia, la lettere conta tra le associazioni firmatarie anche AIB, ANAI, ICOM Italia, Rete Open Education Italia, Associazione ArcheoFOSS, Knowledg Rights 21 e Comitato Biblioteche NILDE.
Immagine: Fragment of a Roman mural from the Roman villa Maasbracht-Steenakker, di Limburg Museum, Pubblico dominio, da Wikimedia Commons