OpenStreetMap arriva tra i banchi di scuola grazie a un progetto di alternanza scuola/lavoro di 60 ore che coinvolge gli alunni della classe 4C Informatica dell’Istituto Tecnico Industriale Avogadro di Torino.
Obiettivo del corso – partito a gennaio 2018 – è conoscere, imparare a utilizzare e arricchire la “Wikipedia delle mappe”, anche attraverso l’uso di programmi come JOSM e iD e strumenti per la mappatura collaborativa come il Tasking Manager.
In questo percorso, oggi a metà del suo svolgimento, gli studenti sono guidati e assistiti dall’OSMer e socio Wikimedia Italia Marco Brancolini e dal docente di informatica della classe, il Prof. Alfonso Carlone.
Nelle prime 30 ore di lezione, gli studenti hanno iniziato a familiarizzare con la piattaforma: all’inizio sembravano un po’ spaesati – ci ha raccontato Marco Brancolini – ma appena abbiamo acceso i PC si sono letteralmente “scatenati” con domande a ripetizione su “come si fa a…?”.
Sono gli argomenti che hanno a che fare con il “ruolo sociale” di OpenStreetMap quelli che destano più interesse nei ragazzi: dai concetti di open data e open source, dunque la possibilità di accedere e riutilizzare liberamente i contenuti, alle esperienze di mappatura da remoto in occasione di crisi umanitarie attraverso il coordinamento dello Humanitarian OpenStreetMap Team (HOT).
La classe ha già fatto alcune sperimentazioni pratiche, che continueranno a marzo nella seconda metà del corso: con l’editor iD gli studenti hanno mappato parecchi edifici (circa 2.000!) nella zona dell’anfiteatro morenico di Ivrea, mentre utilizzando JOSM e il Tasking Manager i ragazzi sono arrivati fino in India a mappare strade e villaggi.
Gli studenti hanno anche imparato le basi per redigere pagine nella wiki di OpenStreetMap, e hanno creato questa pagina per presentarsi.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi del progetto!
Nell’immagine: Cristiano Giovando (project manager di Humanitarian OpenStreetMap Team) illustra la piattaforma agli studenti dell’Istituto Avogadro. Foto di Marco Brancolini (Opera propria), CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons