Ospitiamo nel nostro blog la testimonianza di Mirko Tavosanis, docente dell’Università di Pisa che negli ultimi anni ha proposto ai suoi studenti un corso di scrittura 2.0 basato su Wikipedia. Quella di Mirko è una delle tante esperienze promosse negli ultimi anni da docenti e ricercatori di Atenei italiani, ci auguriamo che in futuro siano sempre di più.
È possibile trasmettere ai propri studenti un metodo per scrivere testi accademici senza annoiarli con lunghe lezioni frontali o dissertazioni? Mirko Tavosanis, professore associato di Linguistica italiana presso l’Università di Pisa, è convinto di sì e ha trovato una risposta nell’enciclopedia libera, Wikipedia.
Ho iniziato nel 2008 a condurre i primi esperimenti in aula – ci ha raccontato Mirko – ma è dal 2015 che il Laboratorio di scrittura che propongo agli studenti del corso di laurea triennale in Informatica Umanistica all’Università di Pisa si concentra particolarmente sull’attività sui wiki.
L’idea di proporre agli studenti un corso di scrittura basato su Wikipedia nasce dalla mia stessa esperienza come utente: da anni infatti contribuisco all’enciclopedia libera, arricchendo soprattutto voci che riguardano l’area delle mie competenze specifiche, ossia la linguistica e la letteratura.
Credo che aver provato in prima persona a contribuire ai wiki sia un presupposto essenziale per iniziare un percorso con gli studenti – continua Mirko – oltre a conoscere le regole di base è infatti molto importante sapere come confrontarsi in modo costruttivo con la comunità di utenti che contribuisce da tutto il mondo allo sviluppo della piattaforma.
Il laboratorio di scrittura del Prof. Tavosanis è strutturato come un grande tour guidato a Wikipedia: l’introduzione teorica dura quasi un semestre in cui gli studenti apprendono tutti i concetti di base per contribuire all’enciclopedia libera, dalla formattazione delle pagine all’uso delle licenze quando si decide di inserire nella voce un’immagine.
Wikipedia è di fatto una palestra di scrittura accademica – ci racconta Mirko – gli studenti infatti apprendono una serie di nozioni valide anche per la stesura di un paper scientifico. Qualche esempio? Vietato copiare, inserire sempre e in modo coerente i riferimenti alle fonti, mantenere un punto di vista neutrale nella stesura del testo.
Trovo che utilizzare Wikipedia come strumento di apprendimento consenta di coinvolgere e appassionare gli studenti, cosa più difficile se si propone un tradizionale corso di scrittura: quando si ha a che fare con classi di oltre cento studenti, un metodo come questo fa la differenza – continua Mirko.
Le questioni più dibattute in aula sono l’enciclopedicità delle voci e l’uso delle licenze, mentre quando si passa alla scrittura ci sono due categorie principali di voci su cui gli studenti scelgono di contribuire: molti si concentrano sugli hobby che coltivano nel tempo libero (libri, fumetti, videogame, film, serie TV) mentre tanti altri decidono di migliorare o creare voci sul proprio territorio (il paese o la città natale, la regione di provenienza o le biografie di personaggi noti della zona).
È bello vedere come diversi studenti che non avevano mai avuto modo di contribuire a Wikipedia – conclude Mirko – si appassionino particolarmente all’attività di scrittura. Per esempio, nel corso dell’ultimo anno accademico tre studenti hanno svolto un lavoro particolarmente approfondito su tre voci molto singolari: la strage di Ayotzinapa in Messico, il bicimotore VéloSoleX e le faccette estetiche, particolari resine che vengono utilizzate in odontoriatria.
Nell’immagine: Una lezione su Wikipedia all’Università di Maastricht. Foto di Romaine (Opera propria), CC0, via Wikimedia Commons