Mercoledì 16 giugno è stata approvata la risoluzione bipartisan della Commissione cultura della Camera “Sulla riproduzione digitale dei beni culturali”, che rappresenta un importante passo avanti per rendere disponibili online immagini di monumenti storici e artistici, secondo la direzione indicata da diversi anni da Wikimedia Italia, Creative Commons Italia e molti altri operatori italiani della cultura.
Diritto d’autore e libertà di panorama, i punti della risoluzione
Proposta dai deputati Gianluca Vacca (Movimento 5 Stelle), Daniele Belotti (Lega), Flavia Piccoli Nardelli (Pd), Federico Mollicone (Fratelli d’Italia) e Valentina Aprea (Forza Italia), la risoluzione, approvata all’unanimità, impegna il governo ad aggiornare il quadro giuridico sul diritto d’autore in linea con la direttiva europea 2019/790. Un’occasione per chiarire alcuni punti importanti sul riconoscimento della facoltà di libera riproduzione di immagini di beni culturali in pubblico dominio. La risoluzione impegna inoltre il governo a introdurre nel nostro ordinamento giuridico la cosiddetta libertà di panorama, che consente a chiunque di fotografare opere d’arte e monumenti visibili dalla pubblica via, per qualunque scopo.
A oggi infatti non è possibile produrre e usare per fini commerciali immagini di monumenti e opere d’arte senza l’autorizzazione dell’ente che li tiene in custodia o li gestisce. Questa risoluzione impone un importante cambio di passo, riconoscendo il potenziale di promozione culturale e turistica offerto dalle piattaforme digitali e dal libero riuso delle immagini.
Secondo le indicazioni della risoluzione, la legge sul diritto d’autore dovrà essere quindi modificata per tenere conto sia della tutela del patrimonio, sia della promozione e dello sviluppo della cultura, favorendo “il libero riutilizzo e la libera divulgazione di immagini di beni culturali pubblici visibili dalla pubblica via, per qualsiasi finalità, nel rispetto della normativa sul diritto d’autore”. Importante in questo senso sarà anche il ruolo della Digital Library, istituita dal governo per la transizione verso il digitale del patrimonio artistico italiano.
La risoluzione riconosce Wikipedia come un’importante leva “per rafforzare le politiche di valorizzazione e tutela territoriale e per la promozione dell’immagine dell’Italia all’estero, anche in chiave turistica, se si considera che la fotografia di un bene culturale su Wikipedia (…) diventa virale e circola in tutto il mondo, con milioni di visualizzazioni al giorno, come ampiamente attestato”, ma sottolinea che “tale divulgazione risulta ancora scarsa e inefficace se rapportata al potenziale delle bellezze artistiche, storiche e architettoniche del nostro Paese”, mentre “è in crescita il numero di Paesi europei che esplicita nel proprio ordinamento eccezioni al diritto d’autore per permettere a chiunque la riproduzione di edifici e opere visibili dalla pubblica via”, inclusa l’eccezione della libertà di panorama. Come è noto, i progetti Wikimedia richiedono il caricamento sulle loro piattaforme di un qualunque contenuto, incluse le immagini di opere d’arte, con una licenza che consenta anche l’uso commerciale.
La posizione di Wikimedia Italia
Sia la direttiva europea che le scelte di altri stati in materia dimostrano che la libertà di panorama può giovare a tutti: enti gestori, amministratori e cittadini. Le posizioni contro il libero uso delle immagini online sono sempre più minoritarie, alla luce dei benefici materiali e immateriali che questa pratica porta. È compito del governo accogliere queste richieste, per consentire ai fotografi di pubblicare le proprie foto di opere in pubblico dominio con qualsiasi licenza.
Iolanda Pensa, presidente di Wikimedia Italia, aggiunge:
«Un pieno sostegno alla promozione dei beni culturali italiani è una regolamentazione “open by default”, che rende quindi possibile fotografare tutti i beni, anche quelli che non sono ancora in pubblico dominio, fatte salve alcune limitate eccezioni».
La posizione di Creative Commons Italia
Creative Commons Italia accoglie con soddisfazione la notizia dell’approvazione all’unanimità della risoluzione sulla riproduzione digitale dei beni culturali, in quanto essa rappresenta un fondamentale passo avanti per il riconoscimento del valore e delle potenzialità della divulgazione delle immagini dei beni culturali in rete, sia in termini di promozione del patrimonio, sia in termini di incentivo per le attività turistiche e imprenditoriali del nostro paese.
La risoluzione, inoltre, rappresenta uno strumento utile per chiarire le incertezze degli istituti culturali nello svolgimento dell’attività istituzionale di valorizzazione e promozione dei beni in loro custodia, fissando i criteri per la divulgazione delle immagini digitali del patrimonio culturale italiano.
«La trasversalità delle forze politiche proponenti e l’unanimità del voto di approvazione della risoluzione rappresentano un’importante spinta per il governo ad adottare i principi di open access nella divulgazione on line del nostro patrimonio culturale” afferma l’avv. Deborah De Angelis, Chapter Lead del Capitolo italiano di Creative Commons. In questo intento l’Italia potrà rappresentare un importante esempio di nazione che apre il suo patrimonio culturale ad una gestione consapevole e innovativa in un’ottica di libero accesso alla cultura e alla conoscenza, raccogliendo al contempo i frutti di un rinnovato approccio».
Wiki Loves Monuments
Ogni anno Wikimedia Italia organizza e promuove l’edizione italiana del concorso Wiki Loves Monuments. Uno dei lavori più impegnativi del concorso è quello della raccolta di autorizzazioni alla pubblicazione di immagini rilasciate con licenza libera. Non tutti i Comuni però rispondono: sul totale dei 69.030 beni artistici, storici e culturali italiani attualmente documentati su Wikidata (la banca dati aperta di Wikimedia, la più grande al mondo), il 77% dei beni deve ancora ricevere un’autorizzazione formale ad essere riprodotto in foto e condiviso con licenza libera. Ad oggi sono 2.000 i Comuni italiani che hanno aderito con le loro autorizzazioni, 15.000 i monumenti documentati da oltre 2000 fotografi, per un totale di 155.000 fotografie.
Una legislazione più favorevole permetterebbe la presenza sui progetti Wikimedia di tutti i beni culturali, aumentando il numero di fruitori e, in definitiva, di turisti e visitatori.