Venerdi 20 e sabato 21 settembre l’Università di Padova ospiterà il convegno “Wikipedia in academia”, un incontro nato con l’obiettivo di analizzare e mettere a fattor comune i risultati delle principali esperienze italiane e straniere di formazione accademica e/o scolastica basata sull’uso dei progetti Wikimedia. In vista dell’appuntamento, abbiamo intervistato Cinzia Ferranti, dell’ufficio Digital Learning e Multimedia (DLM) dell’Università di Padova, per chiederle quali ragioni hanno spinto l’Ateneo veneto ad organizzare questo incontro e perché la didattica wiki può rappresentare una risposta ai bisogni attuali nel settore della formazione.
Buongiorno e grazie per la sua disponibilità Cinzia! Lei lavora per l’ufficio Digital Learning e Multimedia (DLM) dell’Università di Padova, Ateneo che ha mostrato un forte interesse per l’utilizzo di Wikipedia come strumento di “apprendimento digitale”. Perché questa scelta e quali sono le peculiarità di questo strumento a suo parere?
Il convegno del 20 e 21 settembre rappresenta per noi una “pietra miliare” del percorso sperimentato nell’anno accademico appena concluso (2018/19) con il progetto “Didattica con Wikipedia”, nell’ambito del quale i docenti di diversi corsi di studi sono stati invitati a progettare attività didattiche basate sui progetti Wikimedia inserendole in coerenza con i loro syllabus, ossia il programma di ogni singolo insegnamento.
I principali motivi che ci hanno spinti a investire tempo e risorse per coinvolgere i docenti, che hanno seguito una formazione ad hoc e l’affiancamento in fase di progettazione, sono legati alla nostra convinzione che l’uso delle tecnologie didattiche sia strettamente connesso con la significatività delle attività che con esse si possono sviluppare.
I progetti Wikimedia rappresentano uno strumento dal grande potenziale in tal senso: l’ecosistema di Wikipedia e delle altre piattaforme collaborative rappresenta infatti oggi uno spazio vivo e comunitario dove gli studenti possono intrattenere un rapporto autentico, dinamico e utile con il sapere, sviluppando al contempo le proprie competenze digitali.
Ma non solo: imparando a contribuire a Wikipedia e a utilizzare correttamente le fonti, gli studenti apprendono i principi fondamentali della scrittura scientifica, trasformando lo studio e la ricerca bibliografica tematica nella condivisione pubblica di porzioni documentate di conoscenza (dalla farmacologia, alla letteratura, alla mineralogia, alle neuroscienze, alla traduzione linguistica, alle scienze sociali, alla storia e alla storia dell’arte).
Inoltre, formare gli studenti alla filosofia di Wikipedia e alla sua contribuzione permette di incentivare il confronto con una comunità ampia, diversa e internazionale consentendo di aprire gli orizzonti della ricerca scientifica e promuovendo l’attitudine al dialogo e alla discussione. Ciò consente di “decentrare” il ruolo del docente, che non è più l’unico interlocutore delle elaborazioni concettuali e tematiche degli studenti, ma anche di restituirgli un ruolo di “guida” alla condivisione delle conoscenze disciplinari, nella misura in cui educa gli studenti ad un corretto rapporto con i contenuti rielaborati.
La sessione pomeridiana di Wikipedia in Academia presenta vari interventi di docenti di discipline estremamente differenti – dalla filologia alla mineralogia! – che hanno deciso di integrare l’utilizzo dell’enciclopedia libera nella didattica. L’enciclopedia libera è uno strumento molto malleabile, ma il suo utilizzo presenterà diversi vantaggi (e svantaggi!) a seconda delle discipline. Ci sa fare qualche esempio?
Ogni docente ha potuto personalizzare la propria proposta in base alla specificità disciplinare, alle caratteristiche del proprio corso e agli obiettivi didattici che ha scelto in fase progettuale.
Ad esempio nel corso di “Mineralogia” l’attività didattica consisteva nel miglioramento di 18 voci relative alla Mineralogia sistematica: gli studenti, organizzati in piccoli gruppi di lavoro, hanno lavorato all’ampliamento di pagine esistenti solo in forma di “abbozzo”. In particolare, i gruppi hanno letto insieme il testo già presente su Wikipedia, verificato la presenza di eventuali avvisi (per capire come migliorare la voce), trovato nuove fonti e verificato l’attendibilità di quelle presenti e – infine – selezionato campioni naturali per completare il lavoro con un’attività di osservazione.
Per il corso “English as a Global language” invece l’attività ha coinvolto un gruppo di studenti provenienti da diversi Paesi, che sono stati chiamati a contribuire a Wikipedia principalmente in lingua inglese. In questo caso si è scelto di partire da una introduzione a Wikipedia, proseguendo con una analisi critica (anche da parte degli studenti) delle linee guida delle diverse edizioni linguistiche di Wikipedia.
Successivamente, anche qui attraverso un lavoro di gruppo, si è poi chiesto agli studenti di ampliare, creare o tradurre voci inerenti al corso, come ad esempio le seguenti: English-medium education, English as a global language, Languages of Italy, English as a lingua franca, e così via.
In tutto sono stati venti gli insegnamenti in cui è stata proposta una attività con Wikipedia e per ognuno di essi è stato costruito un progetto ad hoc che rispondesse in maniera specifica alle esigenze didattiche, in alcuni casi con attenzione alle competenze più trasversali in altri a quelle più disciplinari.
Quali sono i principali vantaggi che ha visto riconoscere a Wikipedia da parte dei docenti? E le maggiori difficoltà?
Attraverso un questionario, i docenti coinvolti nell’ambito dell’iniziativa hanno espresso il proprio parere sull’esperienza “Didattica con Wikipedia”, identificando come principali vantaggi di questa iniziativa un aumento dell’interesse e della partecipazione degli studenti (alcuni, dopo l’esperienza, si sono “attivati” e hanno continuato a contribuire a Wikipedia, andando ben oltre le richieste didattiche) e una accresciuta soddisfazione da parte dei ragazzi che si sono sentiti parte di un progetto globale come Wikipedia.
Inoltre, i docenti hanno segnalato come aspetti positivi di questo metodo per l’opportunità di accorciare la distanza tra il sapere (nozioni) e il saper fare (rendere le nozioni comprensibili con un mezzo di divulgazione) e la possibilità di far cimentare gli studenti con risorse innovative e originali, in un contesto di laboratorio pratico/esperienziale.
Non sono da trascurare infine il miglioramento delle capacità di scrittura di testi scientifico/divulgativi e la possibilità di lavorare in gruppo, in un confronto attivo e positivo con i compagni di corso, i docenti e la comunità wikipediana.
Le difficoltà emerse sono principalmente legate al fatto che per i docenti si trattava di una esperienza nuova ed erano davvero pochi coloro che avevano contribuito precedentemente e autonomamente: molti dunque si sono sentiti poco autonomi nell’affrontare i diversi problemi emersi durante l’attività didattica. Nonostante fosse presente un gruppo di supporto (un team di coordinamento dell’iniziativa, un Wikipediano in Residenza e due tutor wikipediani online), alcuni insegnanti hanno segnalato la necessità di maggiore sostegno all’attività didattica.
Per questo, si è pensato di avviare in futuro un intero programma formativo totalmente online con video tutorial e lezioni in autoistruzione per tenere vive le informazioni acquisite negli incontri in presenza.
Riprendo il titolo di uno degli interventi: “Perché Wikipedia ha bisogno dell’Università”?
Ci sono sicuramente molte ragioni per cui Wikipedia ha bisogno dell’Università, possiamo citarne almeno tre:
- L’Università è una fonte di nuovi contributori per Wikipedia e un modo per attrarre un pubblico ancora più ampio;
- L’Università è una fonte di contributori “di qualità” per Wikipedia in quanto coinvolge un numero importante di persone in fase di apprendimento – gli studenti – che mettono a disposizione le proprie conoscenze specialistiche e possono persino approfondirle attraverso l’attività di contribuzione;
- Wikipedia può avvalersi della collaborazione dell’Università che può fungere da cassa di risonanza o da laboratorio, per creare assieme progetti specifici di tipo disciplinare, di divulgazione o di sensibilizzazione.
Viceversa, anche l’Università ha bisogno di Wikipedia e deve fare conoscere agli studenti la sua struttura, la filosofia legata alla costruzione collaborativa della conoscenza e all’open content per promuovere una mentalità aperta e disegnare nuove modalità di lavorare insieme e diffondere il sapere in ambito accademico.
Grazie Cinzia, ci vediamo il 20 e 21 settembre a Padova!
Per iscriversi alla conferenza, si prega di seguire le indicazioni sul sito web ufficiale dell’evento.
Nell’immagine: Il Cortile Antico di Palazzo Bo a Padova. Di Lanoyta, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons