Ci sono nuove sfide per i mappatori di OpenStreetMap. Il database collaborativo che raccoglie dati geospaziali è in costante miglioramento, grazie all’impegno dei volontari mappatori, ma anche alla collaborazione con chi riutilizza i dati prodotti: sviluppatori di app e aziende, per esempio. Proprio il team di TomTom, analizzando i dati disponibili su OpenStreetMap, si è reso conto di alcune incongruenze e ha lanciato la “sfida” a risolverle, attraverso diversi strumenti disponibili.
Verificare le aree con MapRoulette
Le mappe prodotte attraverso OpenStreetMap possono includere ogni tipo di informazione: strade, edifici, presenza di marciapiedi, altezza e uso dei palazzi. L’analisi di TomTom ha evidenziato che alcune aree presenti su OpenStreetMap sembrano più piccole di quanto ci si potrebbe aspettare, soprattutto per quanto riguarda alcuni parcheggi, scuole, università, prati e boschi.
Per rendere più appassionante la verifica dei dati, è stato utilizzato MapRoulette, che punta tutto sul meccanismo di sfide per gli utenti. Attraverso oltre 460 task è richiesto agli utenti di OpenStreetMap di verificare che le aree che risultano più piccole delle aspettative siano corrette. Potrebbe quindi essere necessario cambiare la descrizione (tag) dell’area o ridisegnare la sua estensione.
Partecipa alla sfida
Mappatura libera sul Tasking Manager
Per chi preferisce la mappatura libera, è possibile invece usare il Tasking Manager: un altro strumento di mappatura collaborativa, che aiuta a dividere il lavoro tra volontari, adattato per il contesto italiano da Wikimedia Italia.
A Pontirolo Nuovo mancano edifici e strade, come anche a Nereto, mentre c’è ancora bisogno di un piccolo aiuto per mappareSan Bartolomeo Val Cavargna e San Nazzaro Val Cavargna.
Mappare per tutti
Come su Wikipedia, le informazioni aggiunte su OpenStreetMap possono essere utilizzate da chiunque per qualsiasi scopo. Questo non è utile solo alle aziende, ma a tutti quanti: studenti che vogliono sviluppare progetti informatici, attiviste e studiosi della parità di genere, ma anche soccorritori in caso di emergenze e piccoli comuni che vogliono rendersi più facilmente accessibili.
“Per fare una mappa del mondo – spiega Dario Spinazzola di TomTom – bisogna coinvolgere tutto il mondo. La comunità OSM vanta uno straordinario gruppo di contributori e TomTom vuole farne parte, e aiutare a far sì che il coinvolgimento e l’azione a livello locale continuino e crescano in termini di impatto. TomTom prevede di utilizzare OSM per espandere la copertura delle mappe laddove non sempre è possibile farlo da soli e per questo motivo stiamo condividendo le nostre conoscenze per aggiornamenti mirati delle mappe attraverso le modifiche, la condivisione delle MR challenges e suggerimenti. Inoltre stiamo aiutando a mantenere aggiornate le mappe OSM convalidando i feedback dei nostri utenti finali nel momento in cui individuano un cambiamento nel mondo reale.
TomTom, attraverso il suo team Community & Partnership, supporta la collaborazione e la diffusione della cultura degli open data. Utilizzando i nostri rapporti con altri appassionati di mappe, sviluppatori e professionisti del settore per portare nuovi utenti a OSM, troviamo nuovi modi di lavorare insieme per coinvolgere gli utenti esistenti e sostenere la comunità globale e variegata di OSM per aiutarla a crescere e prosperare”.
Immagine: BCG ios screenshot, di Andreas Stückl, Public domain, da Wikimedia Commons