Sono sei i progetti selezionati dalla commissione del bando musei, archivi e biblioteche promosso da Wikimedia Italia in collaborazione con ICOM Italia e Creative Commons Italia. Sei istituzioni o associazioni avranno a disposizione un totale di 44.000 euro per digitalizzare collezioni, caricarle sui progetti Wikimedia, creare nuove voci su Wikipedia o aggiungere dati su OpenStreetMap.
Da Torino a Sibari, i progetti coprono tutta Italia in termini geografici, ma sono vari anche dal punto di vista tematico: si parlerà di archeologia, paleontologia, ma anche storia della tessitura e architettura contemporanea. Eccoli presentati nel dettaglio.
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Parco archeologico di Sibari, Calabria
Il parco archeologico di Sibari, sotto la Direzione regionale Musei Calabria, si impegnerà a rendere disponibili online le riproduzioni delle proprie collezioni. Le immagini, caricate su Wikimedia Commons e catalogate anche su Wikidata, potranno illustrare le pagine di Wikipedia in diverse edizioni linguistiche, facendo conoscere la collezione in tutto il mondo e arricchendo l’enciclopedia collaborativa.
Non solo: in collaborazione con l’associazione Bauci APS, Igers Calabria e altre associazioni locali, verranno realizzate due mostre. La prima – dedicata ai 10 anni dell’alluvione dell’area che ospita anche i siti archeologici del parco – si baserà su contenuti raccolti con crowdsourcing che saranno resi interamente disponibili con licenze libere e caricati nei progetti Wikimedia. La seconda sarà invece dedicata a Wiki Loves Monuments Calabria, per cui il museo sarà impegnato nell’organizzazione anche nel 2023.
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Biblioteche civiche torinesi, Piemonte
A Torino, la città ha scelto di spostare la biblioteca civica centrale all’interno del Padiglione Agnelli di Torino Esposizioni, nel quadro del progetto di riqualificazione del Parco del Valentino. Le biblioteche civiche torinesi lavoreranno sulla valorizzazione di questa parte importante del patrimonio storico e artistico cittadino su Wikipedia, Wikisource e Wikidata. Verranno raccontate le vicende architettoniche, storiche e socio-economiche del complesso architettonico, risalente agli anni Trenta del Novecento.
Dal Palazzo del Giornale al Palazzo della Moda, dal Padiglione del Ghiaccio e agli architetti che hanno contribuito a progettare gli spazi come Ettore Sottsass senior, Pierluigi Nervi e Riccardo Morandi: molte voci saranno create o ampliate su Wikipedia. Su Wikisource verranno anche digitalizzate sedici pubblicazioni relative agli eventi di moda, ventuno cataloghi del Salone dell’Automobile e dieci pubblicazioni relative alla storia della Biblioteca civica di Torino.
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Biblioteca Lazzerini di Prato, Toscana
Sarà dedicato a Prato e alla documentazione della lunga storia dell’industria tessile locale il lavoro della Biblioteca Lazzerini. Oltre a caricare su Wikimedia Commons le fotografie storiche dei lanifici pratesi tra il XIX e XX secolo contenute nel fondo Aldo Petri, verranno anche create undici voci di Wikipedia: da quella sulla storia dell’industria tessile pratese, a quelle dedicate a diverse figure storiche che dal medioevo al Novecento hanno fatto specializzare l’area di prato in ambito tessile.
Il progetto sbarcherà anche su OpenStreetMap, il database collaborativo di dati geo-spaziali, che servirà a documentare la storia topografica di Prato, integrando i dati provenienti da una carta del 1918 che attestava 134 opifici tessili esistenti in città, offrendo occasioni di studio e confronto tra passato e presente.
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Museo civico insubrico di storia naturale, Lombardia
In collaborazione con l’associazione culturale Naturalis Insubria, il Museo Civico Insubrico di Storia Natuale pubblicherà con licenza libera le riproduzioni digitali di 94 reperti fossili conservati nelle sue collezioni. Non solo: verranno anche create o ampliate le voci su Wikipedia in italiano dei siti da cui provengono i fossili, come Ca’ del Frate e le Cave di Saltrio, e dei fossili stessi.
Il museo, in provincia di Varese, fa parte del sito di Monte San Giorgio, a cavallo tra Italia e Svizzera, riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2010. Questo territorio custodisce migliaia di esemplari fossili di inestimabile valore scientifico, la cui storia viene presentata al museo in relazione anche all’ambiente naturale circostante. I contenuti dell’esposizione e delle collezioni verranno resi accessibili a tutti, attraverso internet, eliminando ogni barriera d’accesso.
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Sistema museale di Ugento, Puglia
Inaugurata a gennaio 2023, la rete dei beni culturali del Comune di Ugento si pone l’obiettivo di mettere in collegamento e richiamare visitatori e studiosi alla scoperta dei luoghi della cittadina pugliese, per molto tempo rimasti chiusi al pubblico. La rete comprende il Nuovo Museo Archeologico, la Biblioteca di comunità di Palazzo Rovito, il complesso monumentale della Cripta del Crocefisso e della Chiesa della Madonna di Costantinopoli e la sua area archeologica, il Castello di Ugento, e la ex Chiesa di Santa Filomena.
Per riavvicinare i cittadini e i visitatori al patrimonio artistico locale, il comune ha autorizzato le foto ai monumenti con licenza libera e, grazie al bando, la cooperativa sociale Imago potrà creare un catalogo fotografico digitale della collezione archeologica del Museo su Wikimedia Commons, con foto della tomba dell’atleta messapico, dei crateri, delle fibule, e di molti altri reperti. Ma in progetto ci sono anche almeno cinque wikigite e altrettante maratone di scrittura su Wikipedia, su cui le persone potranno contribuire non solo in italiano, ma anche in altre lingue.
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Museo etrusco romano di Trevignano Romano, Lazio
Anche il Museo Civico Etrusco Romano “Prof. Gregorio Bianchini” di Trevignano Romano vuole lavorare sul tema dell’accessibilità e della partecipazione dei cittadini alla valorizzazione e condivisione del patrimonio culturale. Lo farà coinvolgendo anche la soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale e il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
I progetti Wikimedia e OpenStreetMap verranno arricchiti con materiali e dati provenienti dalle collezioni. Oltre alla produzione di immagini 3D, verranno anche realizzati e resi disponibili a tutti dei video in lingua italiana dei segni, per presentare le collezioni del museo anche alle persone sorde.
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Immagine: A Collector’s Cabinet (1625, dettaglio), di Frans Francken II, Public domain, attraverso Wikimedia Commons