Giovedì 11 gennaio il Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia, ospiterà l’incontro divulgativo “Dati cartografici liberi e OpenStreetMap – I casi d’uso nella gestione delle emergenze e del rischio”.
L’evento, che sarà ospitato in Aula Gregori a partire dalle ore 9.30, si aprirà con una serie di interventi volti ad illustrare che cos’è, come funziona e a cosa può servire OpenStreetMap, la Wikipedia delle mappe.
Diversi dei relatori che interverranno – tra questi Chiara Parapini di Action Aid e Alessandro Palmas, project manager OSM per Wikimedia Italia – si concentreranno sull’utilizzo dei dati cartografici liberi nelle fasi di risposta a situazioni di emergenza e nelle attività di ricostruzione, analizzando in particolare l’apporto fornito dalla comunità OSM in occasione del sisma del 2016 in Centro Italia. In tal senso, si segnala la partecipazione al convegno di alcuni Vigili del Fuoco dei gruppi TAS (Topografia applicata al Soccorso).
Tra gli speaker parteciperà anche Massimo Zotti di Planetek Italia con un approfondimento sul tema dell’utilizzo di dati open forniti da sistemi satellitari, con riferimento alle interazioni tra OpenStreetMap e il programma europeo Copernicus.
La mattinata si concluderà con una sessione pratica di raccolta di dati geografici coadiuvata dal coordinatore OpenStreetMap per l’Umbria di Wikimedia Italia Marcello Arcangeli.
Nel pomeriggio, a partire dalle ore 14 presso l’Aula Informatica dell’Università, i partecipanti – supportati da utenti esperti – potranno caricare i dati rilevati sulla piattaforma OSM.
Alla fase di caricamento dati sarà possibile partecipare anche da remoto attraverso lo strumento del Tasking Manager, basandosi su ortofoto aggiornate fornite da 21AT grazie all’interessamento di Planetek Italia. La mappatura da remoto si concentrerà sull’area del Comune di Perugia.
L’evento è gratuito e aperto a tutti (fino ad esaurimento posti – max 50): vi aspettiamo!
Nell’immagine: Un gruppo di OSMer mostra un elemento OpenStreetMap registrato sull’editor JOSM. Di Segundonome (opera propria), CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons