Sabato 9 febbraio la scuola media “Gioele Solari” di Albino, in provincia di Bergamo, ha organizzato un Linux Winter Day: una giornata sul tema del software e della conoscenza libera aperta a tutti gli studenti e i docenti.
I nostri soci Stefano Dal Bo e Federico Benvenuti hanno preso parte all’iniziativa, con una lezione sui progetti Wikimedia e OpenStreetMap a cui hanno assistito due classi seconde e una terza insieme ad alcuni dei loro docenti.
Gli studenti, quasi tutti “lettori” di Wikipedia (e chi non lo è!), hanno visto svelarsi un mondo nelle parole dei nostri formatori.
Quello che ha destato curiosità maggiore – ci ha raccontato Stefano – è il processo di verifica dei contenuti e di correzione degli errori sull’enciclopedia libera. La cosa che spiazza (ed entusiasma!) gli studenti, aggiunge Federico, è proprio il modello collaborativo: sia in famiglia che a scuola, un ragazzo tra i 12 e i 14 anni è abituato a rapporti gerarchici – non necessariamente autoritari, sia inteso – ma comunque a situazioni in cui da una parte c’è chi ha la responsabilità (genitori, insegnanti, allenatori) e dall’altra ci sei tu. Incontrare un modello dotato di regole ma senza alcuna autorità centrale è un ribaltamento assoluto e capire che chiunque può farne parte e dare il suo contributo è esaltante.
Le classi hanno dimostrato un vivo interesse anche per OpenStreetMap, che risulta spesso più immediato e di semplice comprensione per gli studenti di questa fascia di età: come sottolinea Federico, il fatto che i dati geografici siano visualizzati attraverso una interfaccia grafica e di non doversi confrontare con lunghi testi aiuta. Inoltre, la mappa libera è un contenuto estremamente “tangibile” e su cui chiunque può riportare informazioni semplicemente esplorando lo spazio che lo circonda.
Poter raccontare ai ragazzi qualcosa che difficilmente avrebbero modo di apprendere da altri è di per sé molto appagante, ci ha detto Stefano quando gli abbiamo chiesto quale sia per lui il valore aggiunto di queste attività di formazione, ma forse l’aspetto che mi piace di più è spiegare ai ragazzi che un progetto come Wikipedia non cresce e si sviluppa “per grazia divina” ma perché ci sono persone che ogni giorno se ne prendono cura. E queste persone sono in tutto il mondo, aggiunge Federico, sono migliaia ed estremamente diverse tra loro ma sono tutte unite nel tener viva Wikipedia e tutti gli altri progetti collaborativi.
Questo ti fa venire voglia di fare parte di questa grande esperienza, e così fa un po’ sorridere ma anche emozionare la ragazza che alla fine dell’ora ha chiesto ai nostri soci, nello stesso modo in cui un tempo si sarebbe chiesto come diventare astronauta o pompiere: ma come si fa a diventare un patroller?
Nell’immagine: Vista da Albino su Piazzo e Cereto. Di Ago76 (opera propria), CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons