Una collaborazione remunerata di tre mesi per valorizzare il patrimonio letterario – umanistico della Biblioteca del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e di altre Biblioteche dell’ateneo e del territorio attraverso piattaforme digitali aperte, in particolare Wikidata e Wikisource: è questa la sfida che lancia un gruppo di ricerca dell’Università di Torino nel quadro del progetto “Open Literature: il digitale per il patrimonio letterario-umanistico e il patrimonio letterario-umanistico per il digitale”.
Si tratta di un’esperienza pilota mai realizzata in Università – ci ha raccontato la Prof.ssa Cristina Trinchero, coordinatrice del progetto – che nasce con l’obiettivo di testare nuove forme di condivisione e valorizzazione di contenuti letterari e paraletterari con il supporto di risorse web avanzate.
Vogliamo accrescere il livello di fruibilità di un corpus di risorse già digitalizzate da Biblioteche del Polo Umanistico dell’Università – continua Cristina Trinchero – e il Focus “Biblioteca Digitale” del progetto prevede la collaborazione tra i componenti del gruppo di ricerca e referenti per i Servizi Bibliografici Digitali UniTO, in particolare nella persona della Dott.ssa Bianca Gai.
Lo strumento individuato sono i progetti Wikimedia: le piattaforme libere e collaborative consentono infatti di rendere accessibili i materiali a un pubblico più ampio e di coinvolgere maggiormente i fruitori. Ma non solo! “Liberare” su Wikidata dati strutturati (Linked Open Data) su materiali bibliografici e culturali apre nuove frontiere per biblioteche e archivi, che possono connettersi tra loro ed espandersi potenzialmente all’infinito.
Con le piattaforme Wikimedia abbiamo già in mano, pronta all’uso, un’infrastruttura libera, gratuita e condivisa a livello internazionale con cui possiamo dare nuova linfa al nostro patrimonio di libri e materiali a stampa – aggiunge la Prof.ssa Trinchero – non sarebbe un peccato non cogliere questa opportunità?
Quando le abbiamo chiesto come mai il profilo ricercato fosse quello di un umanista e non di un “cervellone scientifico”, ci ha risposto che oggi è indispensabile che chiunque studi o lavori in ambito umanistico acquisisca competenze informatiche avanzate sia per la valutazione critica dell’informazione digitale, sia per contribuire alla diffusione e al riuso di materiali culturali in forme innovative.
In futuro, le discipline umanistiche non potranno fare a meno delle risorse wiki e, viceversa, le risorse wiki non potranno svilupparsi senza beneficiare dell’apporto della cultura umanistica, coltivata anche in ambito accademico. Il rischio sarebbe di disporre di un bel contenitore tecnico privo di contenuti di qualità o sganciato dalla ricerca nell’ambito del patrimonio culturale in tutte le sue espressioni (letteratura, arte, saggistica, spettacolo, etc.).
La borsa di tre mesi su un pacchetto di materiali specifico è un esperimento che, se porterà frutti, costituirà la base per un nuovo progetto che il gruppo di ricerca ha già in cantiere. Non vediamo l’ora di vedere i risultati!
Il termine per candidarsi per la collaborazione è giovedì 26 aprile; il bando di concorso completo è pubblicato a questo link.
Nell’immagine: “Un’assemblea tumultuosa. Sensibilità numerica” di Filippo Tommaso Marinetti, CC0, via Wikimedia Commons