Wiki Loves Monuments è un grande concorso fotografico internazionale per la valorizzazione del patrimonio culturale. Grazie a chi ha partecipato e supportato la competizione in questi anni, oltre 130.000 scatti di monumenti italiani sono oggi pubblicati con licenza libera su Wikimedia Commons e andranno ad illustrare le voci di Wikipedia.
Dietro a questo grande risultato ci sono tante piccole storie di persone che hanno deciso di “liberare” insieme a noi la bellezza del nostro Paese: Paolo Santarsiero ha conquistato il terzo posto della classifica nazionale e di Wiki Loves Basilicata e si è piazzato al decimo posto a livello globale con un emozionante scatto realizzato a Castelmezzano, sulle Dolomiti Lucane. Ecco cosa ci ha raccontato!
Buongiorno Paolo, e complimenti per il suo scatto! Come ha conosciuto Wiki Loves Monuments e perché ha deciso quest’anno di partecipare al concorso?
Sono venuto a conoscenza del concorso nel 2017 quando il Comune di Pignola, la città dove sono nato e vivo, ha aderito al concorso autorizzando diversi monumenti. L’amministrazione locale ha promosso questa opportunità ai cittadini e così ho pensato di caricare alcuni dei miei scatti, ma non ho avuto fortuna. Quest’anno ci ho riprovato di nuovo, caricando un’unica fotografia nell’ultimo giorno utile per partecipare al concorso, lunedì 30 settembre. Forse era destino? Sta di fatto che sono stato premiato!
Si aspettava di piazzarsi al terzo posto sia al concorso nazionale che per Wiki Loves Basilicata e pure al decimo posto nel mondo?
Sono contento di essere stato premiato ma ammetto di aver partecipato senza pensare al risultato: ho caricato i miei scatti su Wikimedia Commons per il piacere di condividere immagini del mio territorio su una piattaforma a cui tutti possono accedere liberamente.
Avevo particolare desiderio di pubblicare la fotografia che è stata premiata quest’anno perché a mio avviso offre una rappresentazione nuova e differente del borgo di Castelmezzano, che è molto visitato e fotografato dai turisti.
Ho realizzato l’immagine a gennaio 2017, in settimane di neve in Basilicata, il cielo era limpido ed era molto freddo: mentre guidavo verso Castelmezzano la strada era ghiacciata e il termometro della mia auto segnava meno 11 gradi.
Ho camminato lentamente fino al luogo leggermente defilato da cui volevo scattare e mi si è aperta questa visione: il caldo delle luci, il cielo terso, l’aria fredda. Ho scattato diverse volte fino a che non ho ottenuto l’immagine che desideravo…Poi nonostante il gelo sono rimasto fermo a contemplare la città, immobile e avvolta dal silenzio, quasi in meditazione.
Qual è a suo avviso la caratteristica del suo scatto che ha conquistato la Giuria?
Mi ritrovo molto nel giudizio della Giuria italiana che ha descritto la fotografia come “una visione onirica e al contempo estremamente realistica” perché credo che il mio scatto restituisca una visione del borgo di Castelmezzano fedele alla realtà ma al contempo immaginaria, fuori dal tempo. Se la guardo a volte ci vedo un borgo, a volte dei tizzoni ardenti sulla neve.
Essendo condivisa con una licenza libera, la sua fotografia ora potrà essere ri-utilizzata da chiunque, sulle pagine di Wikipedia e dei progetti Wikimedia ma anche altrove, per ogni scopo. Come vive questa cosa?
Conoscenza aperta e software libero, sono temi in cui credo profondamente e per cui mi impegno anche nell’ambito del Linux Users Group di Pignola. Non sono un fotografo professionista ma scatto per passione e per me sapere che altre persone possono riutilizzare le mie fotografie è un onore. Mi stupisce poi ogni volta scoprire come sono state impiegate: una volta ritrovai una mia fotografia della Basilicata su dei cuscini in vendita in un sito di e-commerce, un’altra volta nella gallery di un salvaschermo per computer. Quando succede, mi sento davvero un ambasciatore della bellezza della mia regione!
Grazie Paolo, e ancora tantissimi complimenti!
Nell’immagine: Paolo Santarsiero e il suo scatto di Castelmezzano, terzo posto WLM 2019 in Italia. Grafica di Francesca Ussani (WMIT), CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons