Wiki Loves Monuments è un grande concorso fotografico internazionale per la valorizzazione del patrimonio culturale. Grazie a chi ha partecipato e supportato la competizione in questi anni, oltre 130.000 scatti di monumenti italiani sono oggi pubblicati con licenza libera su Wikimedia Commons e andranno ad illustrare le voci di Wikipedia.
Dietro a questo grande risultato ci sono tante piccole storie di persone che hanno deciso di “liberare” insieme a noi la bellezza del nostro Paese.
Vi raccontiamo sul nostro blog quelle dei vincitori dell’edizione 2019 iniziando con il primo classificato, Maurizio Tieghi, con il suo scatto di Palazzo dei Diamanti a Ferrara.
Buongiorno Maurizio, e complimenti per il suo scatto! Come ha conosciuto Wiki Loves Monuments e perché ha deciso di partecipare al concorso?
Conosco WLM da tantissimo tempo, grazie all’attività di promozione del coordinamento locale per l’Emilia Romagna di FIAF, storico partner del concorso. Quando la Federazione ha iniziato a promuovere l’iniziativa ai circoli affiliati sul territorio mi sono subito interessato e ho preso parte alla prima edizione italiana di WLM, nel 2012. Negli anni successivi, in qualità di presidente di un circolo fotografico locale, sono stato coinvolto da FIAF e APT Servizi come giurato per il concorso regionale legato a Wiki Loves Monuments in Emilia Romagna e per evitare conflitti di interesse, per qualche anno ho smesso di caricare fotografie su Wikimedia Commons. Quest’anno, non essendo più in Giuria, ho tentato nuovamente la sorte come partecipante e…mi è andata molto bene!
Si aspettava di vincere il primo premio con la sua fotografia?
Assolutamente no! Non pensavo che il mio scatto sarebbe stato selezionato tra oltre 25.000 fotografie e questo mi rende felice e orgoglioso. Inoltre non credevo di poter vincere con un bianco e nero, una scelta stilistica che in certi casi non consente di valorizzare appieno il monumento ma che ho scelto per la mia fotografia. Vi devo però svelare che il mio scatto, realizzato in analogico, era a colori! Successivamente è stato scansionato in digitale e convertito in bianco e nero, con l’obiettivo di evidenziare il gioco di chiaroscuri e conferire un tocco di poesia all’inverno ferrarese, con la sua nebbiolina e le sue luci tenui.
Palazzo dei Diamanti è un simbolo della città di Ferrara ed è oggetto delle attenzioni di tantissimi fotografi. Qual è a suo avviso la caratteristica del suo scatto che ha conquistato la Giuria?
Nei miei anni da Giurato locale di WLM ho imparato un sacco di cose: sicuramente ho avuto l’opportunità di conoscere tanti beni culturali della mia regione di cui non avevo mai sentito parlare e al contempo ho esercitato l’occhio e capito quali inquadrature consentivano di valorizzarli al meglio. Nella scelta degli scatti da caricare per il concorso, circa una trentina quest’anno, ho senza dubbio fatto tesoro di questi insegnamenti.
La fotografia con cui ho vinto, a mio avviso, ha innanzitutto il pregio di ritrarre un monumento iconico di Ferrara da una prospettiva singolare: la facciata immortalata è quella secondaria, non la principale. Inoltre, la presenza di una persona in bicicletta “cala” il monumento nella vita quotidiana della città mostrando come la bellezza ci circondi in ogni momento, anche quando non ce ne accorgiamo.
Essendo condivisa con una licenza libera, la sua fotografia ora potrà essere ri-utilizzata da chiunque, sulle pagine di Wikipedia e dei progetti Wikimedia ma anche altrove, per ogni scopo. Come vive questa cosa?
Penso che sia una cosa fantastica. Io non sono un fotografo professionista ma un appassionato e dedico a questo hobby gran parte del mio tempo e delle mie energie. Se uno dei miei scatti viene utilizzato per valorizzare il territorio e la mia città su Wikipedia e altrove, io non posso che essere felice e onorato perché mi sento di aver fatto qualcosa di utile, per il bene comune.
Grazie Maurizio, e ancora tantissimi complimenti!
Nell’immagine: Maurizio Tieghi e lo scatto con cui ha vinto WLM 2019, realizzato a Ferrara. Grafica di Francesca Ussani (WMIT), CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons