Lo scorso febbraio, la Commissione europea ha dichiarato (pdf) che gran parte dei suoi documenti e materiali ufficiali saranno rilasciati sotto licenza libera Creative Commons (CC).
In particolare, la Commissione ha scelto come standard le seguenti due licenze:
- Attribuzione 4.0 Internazionale (qui i dettagli della licenza: CC BY 4.0) per documenti e altri contenuti simili;
- Donazione al Pubblico Dominio (qui i dettagli della licenza: CC0) per dati grezzi, metadati o altri documenti di natura comparabile.
Questa decisione rappresenta un grande passo avanti per la crescita dei cosiddetti “beni comuni digitali” e facilita la condivisione del sapere per tutti gli utenti e i cittadini, che d’ora in poi potranno riutilizzare in modo più semplice le informazioni prodotte dall’istituzione europea.
Sebbene anche prima di questa dichiarazione la Commissione avesse regole permissive per il riutilizzo dei suoi documenti, non si era mai espressa esplicitamente in merito alle licenze da utilizzare.
Questo “vuoto” avrebbe potuto far sì che la diffusione delle informazioni rese disponibili dalla Commissione europea fosse di fatto inibita per l’assenza di uno standard chiaro a cui riferirsi per la condivisione e la redistribuzione dei contenuti.
Questa nuova decisione garantisce che ciò non avvenga e tutela chi vorrà riutilizzare i dati e documenti della Commissione, fornendo precise indicazioni sui requisiti da soddisfare, attraverso le licenze Creative Commons.
È tuttavia, è importante sottolineare che non tutti i documenti prodotti dalla Commissione saranno pubblicati con licenza libera. As esempio i marchi e i brevetti sono esclusi, così come i documenti che la Commissione rilascia, ma di cui non detiene i diritti (ad esempio studi o ricerche realizzati da soggetti terzi).
Non sappiamo se la Commissione sia al lavoro per rivedere ulteriormente le sue politiche al fine di garantire che anche i contenuti prodotti per suo conto da altre organizzazioni siano pubblicati con licenza libera: di certo per noi sarebbe un’ottima notizia.
Allo stesso modo, saremmo lieti di venire a conoscenza di decisioni simili anche da parte del Consiglio europeo e del Parlamento europeo, che ad oggi non si sono ancora espressi in merito a temi come questo.
Ma ora festeggiamo questa bella notizia! Scegliendo di rilasciare i propri contenuti con licenze aperte, la Commissione europea sta abilitando tutti gli utenti e i cittadini a condividere, essere creativi e innovare e promuovendo un utilizzo della Rete per la democrazia e il bene comune.
Questo testo è la traduzione in italiano dell’articolo scritto da Dimitar Dimitrov e pubblicato l’1 agosto sul blog di Wikimedia Foundation.
Nell’immagine: La licenza Creative Commons guida i contributori, una originale ri-edizione del quadro “La Libertà che guida il popolo” (La Liberté guidant le peuple) del pittore francese Eugène Delacroix. Di Ju gatsu mikka, pubblico dominio, via Wikimedia Commons