Aggiornamento: il 5 maggio 2020 la VII commissione (cultura, scienza e istruzione) ha approvato a larga maggioranza una risoluzione che impegna il governo a esplorare la libertà di panorama e l’accesso aperto con licenze libere Creative Commons, con testo analogo a quanto spiegato di seguito: Misure di sostegno della cultura e dello spettacolo a contrasto degli effetti dell’epidemia Covid-19.
Wikimedia Italia ogni anno promuove Wiki Loves Monuments, un concorso fotografico dedicato al patrimonio culturale italiano. La fotografia è solo il primo passo per suggellare il ricordo di un bene che apparterrà alla memoria collettiva nel momento in cui questo scatto verrà condiviso.
La licenza CC BY-SA utilizzata da Wikimedia contempla anche la possibilità di riutilizzare le immagini per fini commerciali, permettendo dunque ai meccanismi di condivisione di esprimersi al meglio. Tuttavia secondo il Codice dei beni culturali italiano (artt. 107-108), l’utilizzo della fotografia con finalità di lucro necessita di autorizzazione da parte dell’ente detentore del bene. È esattamente ciò che fa Wikimedia Italia quando invita le amministrazioni pubbliche italiane a rilasciare le foto che saranno caricate sul database Wikimedia Commons con licenza libera.
L’uso di una licenza
libera ricolloca in un nuovo significato il concetto di tutela del
patrimonio pubblico. Se la conservazione
fisica di un bene artistico può richiedere un’azione di chiusura e restrizione
nell’utilizzo, con il mezzo digitale la condivisione delle immagini permette a
chiunque e in qualunque momento di godere virtualmente del patrimonio artistico
e monumentale.
Una società in rapida trasformazione dovrebbe dotarsi di strumenti legislativi che rispondano ai bisogni culturali emergenti e, grazie al digitale, la filosofia della condivisione consente alla conoscenza, alla ricerca, ma anche alla creatività e all’iniziativa economica di dilatarsi esponenzialmente.
Una recente risoluzione, presentata il 26 febbraio dall’on.le Gianluca Vacca alla VII commissione – cultura, scienza e istruzione – della Camera dei deputati, chiede al governo di impegnarsi in questo senso. Qui sono contenute alcune indicazioni per la digitalizzazione tese a orientare le politiche del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, e che avranno il loro principale motore nella nuova “Digital Library” prevista dal recente decreto di riorganizzazione del ministero.
Nella risoluzione si chiede l’impegno del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo “ad adottare iniziative volte a favorire la libera divulgazione di immagini di beni culturali pubblici visibili dalla pubblica via, per qualsiasi finalità, anche commerciale, nel rispetto della normativa sul diritto d’autore”; in secondo luogo si chiede di“riconoscere, formalmente, la facoltà dei singoli direttori di istituti centrali e periferici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo [ndr. e quindi musei, archivi e biblioteche] di concedere l’utilizzo di immagini in rete, attraverso licenze Creative Commons di libero riuso, anche commerciale”.
In altre parole si chiede di promuovere, anche in Italia, la diffusione delle licenze libere – come già avviene in un numero sempre più esteso di istituti in tutto il mondo – perché si è visto che non solo conviene agli istituti che le adottano (le somme ricavate dalla vendita in rete delle immagini sono spesso inferiori rispetto ai costi di gestione), ma incentivano la creatività, l’impresa turistica e l’iniziativa economica, permettendo all’amministrazione di esprimere al meglio il suo ruolo di servizio nei confronti della cittadinanza che del patrimonio culturale è la legittima proprietaria.
Auspichiamo pertanto che la risoluzione presentata venga accolta favorevolmente e porti il governo ad adottare un decreto ministeriale ad hoc, che renda nei fatti la cultura libera uno strumento di sviluppo culturale, sociale ed economico per il nostro Paese.
Del resto il grande progetto di scrittura collaborativa Wikipedia si inserisce a pieno titolo nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, facendo della fotografia libera uno strumento fondamentale di democrazia del sapere, come si legge nella risoluzione: “se si considera che la fotografia di un bene culturale su Wikipedia – l’enciclopedia libera tradotta in oltre 280 lingue, pubblicata con licenza Creative Commons Share Alike (licenza di diritto di autore che consente a qualunque utente di usare, modificare e condividere l’opera oggetto di licenza avendo come limite, al massimo, condizioni che impongono di riconoscere l’attribuzione dell’opera e di condividerla allo stesso modo) – diventa virale e circola in tutto il mondo, con milioni di visualizzazioni al giorno”.
Wikimedia Italia, darà il suo sostegno a questa risoluzione e come sempre, a tutte le iniziative che promuoveranno fattivamente a tutti i livelli la condivisione della conoscenza.
Maria Pia Dall’Armellina
Vicepresidente di Wikimedia Italia
Nell’immagine: l’interno del Palazzo della Biblioteca Comunale di Terni (TR) fotografato da Nicola Severino, ottavo classificato Wiki Loves Monuments 2019 in Italia. CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons