Giovedì 9 luglio l’europarlamento è stato chiamato a votare una norma sul diritto d’autore.
Tra gli emendamenti presentati in Commissione, ha suscitato notevoli polemiche quello proposto dal deputato francese Jean-Marie Cavada che se approvato avrebbe impedito in tutta l’Unione la possibilità di pubblicare per usi eventualmente anche commerciali fotografie di opere d’arte visibili all’aperto senza il permesso dell’autore. L’emendamento è stato respinto a larghissima maggioranza. Di contro, è stato respinto anche un emendamento di segno opposto, che prevedeva di introdurre esplicitamente il cosiddetto diritto di panorama – ora previsto in molti paesi, ma non in Italia. Il diritto di panorama è la possibilità di pubblicare le fotografie che ritraggono edifici o opere d’arte all’aperto senza chiedere consensi.
Il risultato finale della votazione è un nulla di fatto: ciascuna legislazione nazionale può scegliere cosa fare.
Wikimedia Italia si dichiara soddisfatta del risultato, l’emendamento di Jean-Marie Cavada avrebbe infatti privato di un diritto fondamentale tutti i cittadini europei, ma non contenta fino in fondo, poiché poteva essere fatto di più. Moltissime persone nei giorni scorso si sono attivate, producendo anche una petizione su change.org che ha raccolto più di mezzo milione di firme; questo ha impedito un inasprimento delle regole, ma non è stato sufficiente per sancire in tutti gli stati europei il principio della libertà di panorama.
Anche la comunità di Wikimedia si è unita al coro di proteste e ha lanciato un appello; oltre ad andare contro il principio della conoscenza accessibile a tutti alla base del movimento stesso, la nuova norma impedirebbe infatti la pubblicazione delle immagini con licenza libera sulla stessa Wikipedia. Per esempio sull’enciclopedia al momento viene mostrata l’immagine di un modellino dell’Atomium, il famosissimo monumento belga, perché anche in Belgio il diritto di panorama non vale.
In Italia il problema non è solo la mancanza della libertà di panorama e Wikimedia Italia è in prima linea nella battaglia per la diffusione libera delle immagini del patrimonio monumentale nazionale. La legge vigente, il Codice Urbani, anche dopo le modifiche del decreto Art Bonus, pone tutta una serie di vincoli e una richiesta di pagamento nel caso di uso potenzialmente commerciale anche per opere che non ricadono certamente sotto la normativa del copyright, come per esempio il Colosseo. Questi problemi sono stati posti all’attenzione dei rappresentanti del MiBACT, da parte di Wikimedia Italia, durante l’incontro a Montecitorio dello scorso 22 giugno; siamo fiduciosi che si possa stabilire una collaborazione con il Ministero al fine di eliminare per quanto possibile i vincoli che impediscono la piena fruizione del nostro patrimonio culturale.
(Foto: Panorama dal Tower Bridge, modificato per i monumenti che richiedono la libertà di panorama, di Colin, [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons)