Grandi novità per la seconda edizione di Wiki Loves Veneto, il concorso regionale legato a Wiki Loves Monuments promosso dai soci Wikimedia Italia attivi a livello locale: alla lista degli enti aderenti al concorso si aggiunge quest’anno il Comune di Verona, con oltre 100 monumenti fotografabili.
Si tratta di un numero eclatante, che porta la città di Romeo e Giulietta in cima alla classifica dei Comuni italiani con più monumenti “liberati” per l’edizione 2018 insieme a Milano, con più di 190 beni culturali e Roma, che ne ha autorizzati oltre 80.
Con i suoi palazzi antichi, le chiese marmoree, i ponti romani e le antiche mura che fanno da sfondo alla struggente storia d’amore tra Romeo e Giulietta, Verona è senza dubbio una città ricca di fascino e storia che i partecipanti potranno immortalare nei suoi scorci più noti – come l’Arena o il Teatro romano – ma anche da prospettive meno conosciute, tra le sale dei musei civici o le vette delle torri medievali della città (Torre dei Lamberti e Torre del Gardello).
Per chi desidera esplorare (e immortalare!) le bellezze del capoluogo veneto, sabato 22 settembre i nostri volontari wikipediani attivi a livello locale promuoveranno una wikigita in collaborazione col Circolo fotografico veronese. Il ritrovo è alle 9.30 in Piazza Bra, tra le più suggestive d’Italia e centro della città.
Il tour toccherà luoghi che già rappresentano una tappa fissa per i tantissimi turisti che visitano ogni anno Verona, tra cui anche la famosa Casa di Giulietta, ma anche edifici storici come Palazzo Barbieri, sede del Comune, il seicentesco Palazzo della Gran Guardia e le mura cittadine che, insieme ai bastioni e alle fortificazioni austro ungariche, sono una grandiosa testimonianza di architettura militare veronese.
Le foto realizzate a Verona (e in tutte le altre provincie del Veneto) avranno la possibilità di trionfare ben tre volte, al concorso regionale, nazionale e nella competizione internazionale: che aspettate a scattare?
Nell’immagine: Le Arche Scaligere di Verona. Foto di Mister No, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons