Con un ultimo meeting di raccordo a Bruxelles si conclude oggi, mercoledì 23 ottobre, il progetto V-IOLA, l’attività finanziata dall’Unione europea che negli ultimi 19 mesi ci ha visti impegnati al fianco del Dipartimento di Protezione Civile (DPC), Fondazione CIMA, Croce Rossa Italiana, Rumena e Montenegrina e altri importanti partner in una serie di appuntamenti mirati a studiare e migliorare i processi di attivazione di volontari online per ridurre i rischi ambientali/umanitari e meglio coordinare le operazioni di soccorso.
Il nostro contributo al percorso, che è stato seguito in tutte le sue fasi dal nostro ex-project manager e attivo contributore OpenStreetMap Alessandro Palmas, è derivato soprattutto dalla condivisione delle procedure di attivazione e coordinamento già sviluppate dalla comunità OSM: i volontari della “Wikipedia delle mappe” hanno infatti più volte supportato le procedure di soccorso mappando zone colpite da calamità, come è successo ad esempio nell’estate del 2016 durante il terremoto in Centro Italia.
“Sin dal primo appuntamento operativo” ci ha raccontato Alessandro “Abbiamo mostrato ai soggetti coinvolti nel progetto la velocità e semplicità d’uso di applicazioni come OsmAnd, Geopaparazzi, Mapillary e Fieldpapers, che consentono facilmente la raccolta di dati da parte dei volontari sul campo, che potranno poi essere registrati sulla mappa libera in tempo reale da risorse attivate online. L’1% sul campo e il 99% da remoto è stato il nostro motto in tutte le esercitazioni pratiche che abbiamo condotto con i partner nell’ambito del progetto”.
Diversi test operativi si sono svolti tra la Serbia e il Montenegro (di alcuni avevamo parlato qui), aree di competenza del progetto, ma gli appuntamenti più partecipati sono stati quelli che si sono svolti a gennaio 2019 a Savona presso la sede di Fondazione CIMA e a settembre 2019 a Finale Emilia (MO) presso il Campo regionale di addestramento e formazione della Croce Rossa Italiana, che hanno coinvolto circa 40 persone.
“Aver partecipato a V-IOLA è stata un’ottima occasione per Wikimedia Italia e per OpenStreetMap, che diventa un progetto sempre più conosciuto e utilizzato da soggetti chiave come la Protezione Civile o la Croce Rossa” ci ha detto Alessandro Palmas “Ad esempio, abbiamo saputo da un funzionario della CRI che nelle operazioni di rilevamento dei danni in seguito al ciclone Idai in Mozambico l’organizzazione ha utilizzato di Mapillary come sistema di documentazione. Mi auguro che sistemi come questo siano utilizzati in modo crescente anche in Italia, dove Wikimedia Italia e la comunità italiana di OSM sono sempre pronti ad attivarsi e ad avviare sinergie.”
Nell’immagine: Workshop a Belgrado nell’ambito del progetto V-IOLA. Di Alessandro Palmas, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons