Siamo davvero giunti alla fase finale: la Direttiva UE sul copyright sarà votata in plenaria dal Parlamento europeo tra una settimana, il 26 marzo.
Il testo della normativa arriva tra le mani dei rappresentanti dei Paesi membri in una formulazione che ha sollevato un coro unanime di proteste da parte di tantissimi cittadini europei – sono quasi 5 milioni le persone che hanno firmato la petizione online #saveyourinternet – ma anche il disappunto di centinaia di organizzazioni non profit, think tank, studiosi e ricercatori che vedono nella nuova Direttiva una potenziale minaccia alla libertà in Rete.
A queste numerose voci si è unito fin dalle prime battute anche il movimento Wikimedia, che nel testo finale della normativa individua più ostacoli alla diffusione della conoscenza libera che opportunità future: in particolare, gli articoli 11 e 13 introducono forti limiti alla Rete aperta, mentre restano assenti dal testo della Direttiva provvedimenti che potrebbero favorire il sapere libero, come l’estensione a tutti gli stati membri UE della libertà di panorama e delle eccezioni al diritto d’autore per le opere derivate caricate dagli utenti.
Insieme a Wikimedia Foundation e ai coordinamenti nazionali del movimento, anche le comunità di utenti attivi sui progetti Wikimedia nelle varie edizioni linguistiche hanno preso più volte posizione in contrasto alla Direttiva.
Gli utenti attivi su Wikipedia in lingua italiana hanno oscurato l’enciclopedia libera in segno di protesta a luglio 2018 in occasione del primo voto in plenaria del Parlamento europeo sulla Direttiva, seguiti dalle comunità di lingua inglese, estone, lettone, polacca e spagnola.
Per giovedì 21 marzo è già stato confermato un oscuramento di Wikipedia in tedesco, slovacco, ceco e danese mentre diverse comunità linguistiche con forte presenza in Europa (inglese, italiano, francese, spagnolo, olandese, polacco, portoghese) hanno aperto pagine di discussione, a cui tutti gli utenti registrati possono prendere parte, per valutare la possibilità di unirsi alla protesta.
Le diverse comunità e i capitoli nazionali Wikimedia hanno inoltre intrapreso in queste settimane azioni di advocacy per sensibilizzare i cittadini e gli europarlamentari sul tema: si va dalle chiamate dirette ai membri del Parlamento alla pubblicazione di articoli, dalla sottoscrizione di petizioni alla diffusione di dichiarazioni ufficiali sulla Direttiva. In questa pagina trovate l’elenco completo delle iniziative.
E tu, cosa puoi fare in questa settimana per tutelare la libertà in Rete?
Unisciti a noi!
Nell’immagine: Corteo di protesta a Berlino contro la Direttiva UE copyright. Di Leonard Lenz, CC0, via Wikimedia Commons