Il 27 gennaio del 2016 Simone Cortesi per Wikimedia Italia e Martijn van Exel per OpenStreetMap Foundation (OSMF) hanno firmato l’accordo con cui Wikimedia Italia è diventata “capitolo locale” di OpenStreetMap Foundation, il secondo in ordine temporale dopo l’Islanda (ora a livello mondiale ne esistono 14).
La collaborazione è iniziata grazie al forte interesse della comunità di avere una valenza giuridica. Questo è stato possibile grazie all’impegno dei volontari, che si occupavano (e si occupano) di incrementare i dati sulla mappa e tenerli aggiornati e corretti, e del direttivo di Wikimedia Italia che, dopo l’accordo con la OpenStreetMap Foundation, ha deciso di creare una strategia ad hoc per il progetto OpenStreetMap e di destinare una persona al servizio della comunità.
Il fatto che la stessa associazione (Wikimedia Italia) riunisca in sé la rappresentanza del mondo Wikimedia e di OpenStreetMap è un fatto unico a livello mondiale.
Da questo solido accordo nasce in Italia la collaborazione tra due dei più grandi progetti mondiali sulla conoscenza libera: Wikipedia e OpenStreetMap.
Wikipedia è l’enciclopedia libera, un progetto mondiale conosciuto praticamente da tutti. Insieme ad altri progetti sul sapere libero, Wikipedia è supportata e promossa da un’associazione internazionale, Wikimedia Foundation che, in Italia, è rappresentata ufficialmente dall’associazione Wikimedia Italia.
OpenStreetMap, in modo molto simile a Wikipedia, è un progetto per la creazione di una mappa mondiale aperta e collaborativa, iniziato nel luglio 2004. Per supportare e promuovere OpenStreetMap, nel 2006 è nata la OpenStreetMap Foundation, che inoltre fornisce e gestisce servizi servizi essenziali, quali il sito principale https://www.openstreetmap.org.
Una caratteristica fondamentale di OpenStreetmap è la distribuzione dei dati geografici tramite la licenza libera Open Database License: che ne permette l’utilizzo libero per qualsiasi scopo a condizione dell’attribuzione e del mantenimento della licenza aperta.
Un pilastro importante all’interno di OpenStreetMap è la comunità di volontari che oltre ad inserire e aggiornare i dati ne controlla anche la qualità. Una parte della comunità mondiale è attiva anche in Italia, ma è solo con la collaborazione con Wikimedia Italia che i progetto acquisisce un ruolo istituzionale e riesce a portare avanti progetti e aggiornamenti di servizi fondamentali per far crescere la diffusione, l’implementazione e l’utilizzo di OpenStreetMap.
In questi 5 anni vogliamo ricordare alcuni momenti fondamentali della collaborazione:
– Il supporto di dati e cartografia fornito dalla comunità nel post terremoto del 2016 in centro Italia, dove la comunità ha usato le mappe OpenStreetMap per segnalare i danni provocati dal sisma;
– L’accordo di intesa e di collaborazione tra Wikimedia Italia e il CAI – Club Alpino Italiano, attiva dall’ottobre 2016 con lo scopo di migliorare la cartografia libera inserendo le informazioni geografiche relative a percorsi escursionistici e alle strutture di propria competenza, come rifugi e bivacchi;
– L’organizzazione da parte di Wikimedia Italia nel 2018 del raduno annuale della comunità mondiale di volontari OpenStreetMap (State of the Map) a Milano. La conferenza, durata tre giorni nelle aule del Politecnico di Milano, ha visto la partecipazione di 380 mappatori ed è stato un grande successo;
– La partecipazione al progetto V-IOLA (Volunteer International On Line Asset), finanziato dalla Comunità Europea e che intende rafforzare i sistemi di protezione civile e la loro capacità di far fronte alle catastrofi naturali e antropiche, promuovendo iniziative di prevenzione e preparazione.
A supportare OpenStreetMap ci sono delle persone che è importante e giusto ricordare per il loro impegno. Senza dimenticare tutte le altre che hanno contribuito e contribuiscono a far crescere il progetto, vogliamo fare un ringraziamento speciale a Simone Cortesi, Cristian Consonni, Alessandro Palmas, Alessandro Sarretta, Lorenzo Stucchi, Matteo Zaffonato, Paolo Rosati e Marcello Arcangeli.
Immagine di Francesca Ussani (WMIT), CC BY-SA 4.0, attraverso Wikimedia Commons