C’è tempo fino al primo marzo 2024 per partecipare al “Bando musei, archivi e biblioteche” di Wikimedia Italia, che vuole sostenere le istituzioni culturali interessate a condividere con tutti le proprie collezioni, attraverso Wikipedia e i progetti fratelli. Realizzato in collaborazione con ICOM Italia e Creative Commons Italia, il bando, giunto alla sua quinta edizione, mette a disposizione fino ad 8.000 euro per ogni istituzione culturale che voglia condividere parte dei propri contenuti con licenze libere, contribuendo alla diffusione e al miglioramento del sapere, della cultura e delle possibilità di accesso alla conoscenza.
Musei, archivi e biblioteche non solo potranno digitalizzare una parte delle proprie collezioni, realizzare eventi o acquistare attrezzatura, ma anche seguire un corso di formazione sui progetti Wikimedia e sul loro uso per favorire il libero accesso al patrimonio culturale.
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Chi può partecipare al bando
Il bando è aperto a tutte le istituzioni culturali pubbliche o private con sede in Italia: musei, archivi e biblioteche, ma anche reti di musei, ecomusei e sistemi bibliotecari. Si possono coinvolgere nei progetti anche associazioni locali, fondazioni, scuole e università o altre istituzioni. L’unico vincolo è che il progetto può essere presentato da un’unica istituzione culturale, che riceverà l’intero finanziamento e si occuperà della gestione del progetto e della rendicontazione finale.
Il budget delle attività deve essere compreso tra i 2.000 e gli 8.000 euro. La scadenza per la presentazione delle proposte è il primo marzo 2024. Le attività dovranno concludersi entro il 31 ottobre 2024 e essere rendicontate entro il 15 novembre 2024. Possono candidarsi anche istituzioni già finanziate in passato, con progetti originali o in continuità con quelli precedenti.
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Che tipo di attività si possono fare
Musei, archivi e biblioteche conservano un enorme patrimonio di conoscenza: l’obiettivo del bando è di liberare questo patrimonio e metterlo a disposizione di tutti, attraverso Wikipedia, Wikimedia Commons, Wikidata, Wikisource e gli altri progetti Wikimedia o OpenStreetMap.
Potranno quindi essere finanziate attività di digitalizzazione, eventi che prevedano di coinvolgere persone esperte dei progetti collaborativi o meno per scrivere voci su Wikipedia, trascrivere libri di Wikisource, mappare luoghi culturali su OpenStreetMap o altre attività simili. I materiali prodotti dovranno essere pubblicati con licenze libere e tutte le istituzioni culturali dovranno impegnarsi a disseminare e condividere con il pubblico i risultati delle proprie attività, oltre che ad aderire al progetto Tutti i musei su Wikipedia.
Le istituzioni potranno proporre di utilizzare i fondi per acquistare attrezzatura informatica e fotografica finalizzata alla produzione dei contenuti digitali e per installare software open source, oppure per organizzare eventi e sostenere le spese di coinvolgimento di professionisti necessari alle attività.
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Immagine: A Private View, di William Powell Frith, Pubblico Dominio, da Wikimedia Commons