Dal 28 al 30 luglio il Politecnico di Milano ospiterà State of the Map 2018, il raduno mondiale della comunità OpenStreetMap. La tre giorni sarà ricca di interventi di mappatori, ricercatori e aziende che racconteranno ai partecipanti come utilizzano la mappa libera e quali opportunità individuano nella piattaforma.
Abbiamo intervistato Michele Ferretti, dottorando al Dipartimento di Geografia del King’s College di Londra. a cui abbiamo chiesto qualche anticipazione sull’intervento che si terrà lunedì 30 luglio alle 11:30 in Sala S.1.5.
Ciao Michele, piacere di fare la tua conoscenza. Qual è la tua formazione e da quanto tempo conosci il progetto OpenStreetMap?
Sono un ricercatore specializzato in geo-informatica e analisi dati spaziali (GIS, remote sensing, etc.) nonché entusiasta mappatore OpenStreetMap. Al momento vivo a Londra, dove sto conseguendo un dottorato di ricerca.
La mia conoscenza ed esperienza su OSM si è rivelata molto importante per il progetto a cui sto lavorando: la mia tesi si concentra infatti sull’impatto di nuove tecnologie location-based sulle cosiddette smart cities e su come queste rivoluzioneranno molti aspetti delle nostre citta’, tra cui il settore dei trasporti.
La ricerca prenderà in esame due casi di studio legati a due importanti aziende, IBM e Mapbox, che hanno sviluppato servizi innovativi di human mobility basandosi su dati OpenStreetMap.
Che cosa hanno di particolare le esperienze che stai prendendo in esame?
Credo la parte più interessante del mio studio sia l’analisi delle interazioni tra la Pubblica Amministrazione, i soggetti privati (le aziende) e la comunità OpenStreetMap. Le interazioni tra questi attori molto diversi tra loro sono molto delicate e sollevano una serie di problematiche e sfide per il futuro.
Le imprese, ad esempio, riescono sempre più a sviluppare soluzioni tecnologiche innovative (e a basso costo!) utilizzando il database OSM, ma devono porsi il problema di come restituire valore alla comunità, sia quella dei cittadini che quella degli OSMer.
Per le PA si pone invece un problema di accountability: ora che finalmente anche i soggetti pubblici iniziano ad apprezzare la qualità del dato OSM, si pone il problema del mantenimento e dell’aggiornamento del database, attività che – per le esigenze di trasparenza e responsabilità dei soggetti istituzionali – non possono essere lasciate in carico unicamente ai volontari attivi sulla piattaforma.
E la comunità OSM? In questa relazione a tre poli, rischia di essere il soggetto debole e deve dunque essere in grado di creare i presupposti per un dialogo proficuo.
Esiste qualche esempio di best practice che vuoi condividere con noi?
Un progetto che mi è capitato di seguire è stato quello con AMAT, l’Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio del Comune di Milano. Insieme ad un gruppo di mappers della comunità OSM abbiamo contribuito all’allineamento del grafo stradale AMAT con quello OSM, che da allora vengono tenuti in sincrono.
Questa esperienza e’ stata assolutamente rilevante per svariati motivi: prima di tutto si e’ trattato di un lavoro lungimirante, che ha ampiamente anticipato i tempi. Stiamo parlando infatti di ben 4 anni fa!
Inoltre è interessante sottolineare come siano stati gli stessi tecnici AMAT a cercare proattivamente il contatto con la comunità; segno di una forte interesse per quello che di concreto si può realizzare tramite modelli di innovazione tecnologica open. A fronte di un’esigenza pratica interna all’azienda (l’integrazione del grafo stradale) si è cercato di trovare una soluzione attivando interazioni con soggetti “terzi” che ha portato a risultati concreti ed innovativi.
A distanza di anni, questo risultato ancora dà i suoi frutti: di recente si è svolto stato un nuovo incontro con la comunità per capire come replicare quell’esperienza su un nuovo set di dati. Se siete interessati drizzate le vostre antenne, vi terremo aggiornati!
Raccontaci brevemente chi interverrà nell’ambito della sessione di lunedì 30 e quali argomenti verranno toccati
Il panel si articola come un dialogo a più voci tra soggetti privati, Pubblica Amministrazione e comunità OSM sul tema generale dei dati liberi geografici e di come possano venire usati per migliorare le nostre città a partire dai trasporti.
Avremo la fortuna di ospitare esperti provenienti da aziende leader del settore come il dott. Jed Sundwall, responsabile del programma OpenData presso Amazon AWS, e il dott. Massimiliano Claps, Global Public Sector team lead for Future Cities, Citizen Experience, Postal presso il SAP Institute for Digital Government.
Considerando inoltre che State of the Map si terrà a Milano, siamo inoltre molto lieti di ospitare l’Assessore alla Partecipazione, cittadinanza attiva e Open Data del Comune di Milano, Lorenzo Lipparini.
Sarà interessante ascoltare in prima persona le loro esperienze e le sfide che hanno dovuto affrontare nel quotidiano lavoro con gli open data e nella fondamentale interazione con la comunità di OpenStreetMap, che in tutto questo riveste un ruolo cruciale.
Grazie Michele, ci vediamo a State of the Map!
Nell’immagine: Michele Ferretti per State of the Map 2018. Grafica di Francesca Ussani (WMIT), CC BY-SA 4.0