Si è svolto nella suggestiva Galleria dei Re del Museo Egizio di Torino l’edit-a-thon del 23 maggio scorso, che ha visto collaborare per la prima volta Wikimedia Italia, Museo Egizio e Archivio Storico Ricordi, con la partecipazione di Creative Commons Italia. L’obiettivo era quello di aumentare i contenuti liberi disponibili su Wikipedia e sui progetti collegati dedicati all’opera “Aida” di Giuseppe Verdi, a cui, in occasione dei 150 anni dalla prima rappresentazione, il Museo Egizio dedica la mostra “Aida, figlia di due mondi”. Aperta al pubblico fino al 5 giugno, l’esposizione mette in contatto in maniera originale archeologia e storia della lirica.
Tutti accomunati da un contatto con “Aida”, scenografi come Philippe Chaperon e Auguste Alfred Rubé, cantanti lirici come Paolo Medini, Giuseppe Fancelli, Pietro Mongini e Eleonora Grossi, ma anche il direttore d’orchestra Ionel Perlea, il Teatro Lirico Fluminense e l’opera satirica “Aida” di Scafati possono quindi oggi contare su una nuova voce su Wikipedia. Il lavoro dei volontari wikimediani, coordinati e aiutati nel reperire fonti affidabili dagli esperti del Museo Egizio e dell’Archivio Storico Ricordi ha portato, oltre a creare nove voci nuove, anche a ampliarne 21 e a creare o modificare 14 item su Wikidata.
Rileggere il passato per il dialogo
Collegare la mostra “Aida, figlia di due mondi” ad un edit-a-thon è un’iniziativa innovativa nell’ambito della produzione di conoscenza condivisa. Evelina Christillin, presidente del Museo Egizio, ha commentato così l’operazione:
“Come l’opera insegna, solo una pluralità di voci e suoni è in grado di dare forma a un racconto che attraversa i secoli e temi trasversali. Rileggere, con senso critico, pagine del nostro passato ci permette quindi di riflettere sulla complessità del presente, e denota come la cultura e i musei continuino a giocare un ruolo attivo nello stimolare il dialogo tra mondi diversi e apparentemente lontani geograficamente e socialmente. Tutto ciò è reso possibile grazie alla fervente attività di ricerca che il Museo conduce sulla collezione e sulla storia del Paese di provenienza dei reperti che custodisce, nell’intento di indagare le connessioni dell’antico Egitto con altre culture e offrire al pubblico nuovi modelli di interpretazione della propria storia”.
Collaborare per l’open access
Archivio Storico Ricordi, che custodisce i più importanti documenti sull’epoca d’oro della lirica italiana, già da tempo collabora con Wikimedia Italia per condividere online il proprio patrimonio, a beneficio di tutti. Per questo, Pierluigi Ledda, direttore dell’Archivio Storico Ricordi, ha ricordato che:
“Open access e collaborazione sono principi essenziali nello sviluppo dell’Archivio. Questa iniziativa ne rappresenta la sintesi perfetta, attraverso la convergenza virtuosa di due collaborazioni per noi strategiche, quella con Wikimedia Italia avviata nel 2020, e quella con il Museo Egizio per la bellissima mostra su Aida. Il fine condiviso è una maggiore presenza dei contenuti storici in rete per la conoscenza libera, grazie al coinvolgimento attivo delle comunità di appassionati e volontari. Non potremmo esserne più felici”.
Da Torino un esempio per molti
Collaborazioni che, come ha ricordato Iolanda Pensa, presidente di Wikimedia Italia, possono essere replicabili da diverse istituzioni, nei contesti più vari:
“Siamo felici che il Museo Egizio apra le sue porte ai volontari di Wikipedia per contribuire alla conoscenza libera. Sia il Museo Egizio che l’Archivio Storico Ricordi stanno mettendo a disposizione i libri delle loro biblioteche, le immagini delle loro collezioni e le competenze dei loro studiosi per potenziare e migliorare i contenuti di Wikipedia e dei progetti Wikimedia. Queste istituzioni sono ottimi esempi di come musei, archivi e progetti Wikimedia possano favorire l’open access, che permette la collaborazione e il libero accesso di tutti al patrimonio culturale”.
Nell’immagine: Editathon Aida la figlia di due mondi nella Sala dei Re del Museo Egizio di Torino, di Museo Egizio di Torino, CC BY-SA 4.0, attraverso Wikimedia Commons